lunedì 18 aprile 2016

Un omaggio doveroso
al genmio della materia

Il punto del direttore del 14 aprile 2016

Mentre ci avvicinavamo a grandi passi al centenario della nascita di Alberto Burri, ci siamo chiesti quale potesse essere il modo migliore, per il nostro quotidiano, di ricordarlo. Abbiamo preso atto che per molti aspetti la sua stessa terra d’origine, l’Umbria, non aveva dato dimostrazione di comprendere appieno la grandezza di un artista che pure rappresenta una delle maggiori e più creative espressioni di arte contemporanea del XX secolo. Il caso del Grande Nero lasciato per anni in una sorta di amorfo abbandono nella Rocca Paolina di Perugia ne è stato, prima del doveroso restauro completato nel dicembre scorso, un esempio per molti versi inquietante e inaccettabile.

Dunque, ci siamo detti che il modo migliore per far capire l’unicità di Burri fosse proprio quello di farlo entrare in contatto con il nostro lettore che avrebbe potuto costatarne direttamente e senza filtri, “toccando con mano” la sua arte e il suo genio.
Da soli non avremmo potuto farcela. Occorreva trovare un “alleato” per dare vita a questa idea. L’interlocutore migliore non poteva che essere la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri. Una intensa serie di incontri e confronti ha portato i frutti sperati: dodici tavole che, selezionate dal presidente Bruno Corà e dai suoi più stretti collaboratori ed esperti, faranno cogliere l’evoluzione artistica e allo stesso tempo la peculiarità dell’arte di Burri. Un excursus affascinante che riteniamo meriti di essere serbato, collezionato.
A partire da sabato 16 aprile e fino a martedì 24 maggio, regaleremo ai lettori delle testate del Gruppo Corriere stampe in quadricromia e in scala di altissimo pregio, curate della storica azienda grafica di Corrado Petruzzi. Dodici tavole che vogliono sintetizzare i periodi creativi più significativi del Maestro: a partire dalle Muffe per arrivare alle Plastiche, ai Cretti, ai Cellotex e a tutte le altre espressioni artistiche che hanno reso Burri famoso nel mondo; lo testimoniano, del resto, l’interesse e il successo della straordinaria mostra al Solomon Guggenheim Museum di New York.
Ogni tavola che verrà data in regalo ai lettori sarà accompagnata da una pagina all’interno del Corriere curata dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri in cui verrà illustrata l’opera nella sua interezza, collocata temporalmente e descritta nelle sue parti essenziali. Questa è infatti la finalità che ci siamo posti: far comprendere la grandezza di Burri divulgando la sua arte, il perché dell’uso della materia e delle diverse materie al tempo stesso, a seconda della fase della sua ispirazione artistica. La speranza è di esserci riusciti.
Infine, è doveroso ringraziare quanti hanno consentito di realizzare l’iniziativa, ovvero la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, in special modo il suo presidente Corà e tutti i suoi preziosissimi collaboratori.

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