giovedì 7 aprile 2016

Sanità "malata" di corruzione

Editoriale Radio Onda Libera del 7 aprile 2016

Parliamo di sanità, delle liste d’attesa infinite e del 9,5 per cento dei cittadini che rinuncia a curarsi o va dai privati. Il sistema sanitario è in crisi, perde pezzi e in questo contesto la corruzione diventa un pozzo di denaro che si potrebbe usare per strutture, farmaci, macchinari e assistenza.
Secondo il rapporto "Curiamo la corruzione", realizzato da Transparency Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc, un’azienda sanitaria su tre negli ultimi cinque anni ha registrato al proprio interno fenomeni di tangenti. Quasi l’80 per cento dei dirigenti sanitari ritiene che nella propria struttura il rischio sia concreto, soprattutto nel settore degli appalti e delle assunzioni del personale. Nell’ultimo anno la guardia di finanza ha accertato frodi nel settore sanitario e della previdenza per più di 300 milioni di euro, mentre la Corte dei conti ha segnalato che le sentenze di condanna in primo grado del 2015, da sole, hanno raggiunto la cifra di circa 87,7 milioni di euro di danno all’Erario.
Di casi ne sono stati portati diversi. Flaconi di disinfettante pagati duemila euro a pezzo quando il prezzo reale era di sessanta euro. Oppure i soldi, un milione e mezzo, spesi da alcuni medici per prestazioni assistenziali per pazienti morti o emigrati all'estero. O ancora milioni di denaro pubblico pagati a medici per attività che eseguivano come liberi professionisti o prestazioni non eseguite e risultate con fatturazioni false.
Cantone, il presidente dell'Anticorruzione, ha parlato di terreno fertile dove si realizzano scorribande di delinquenti che fanno affari. Che altro dire? Che sarebbero opportuni controlli e poi sanzioni severe.

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