mercoledì 27 aprile 2016

Questione morale e Pd, nuovo caso

Editoriale Radio Onda Libera del 27 aprile 2016

Oggi parliamo di politica e giustizia, e sopratutto di questione morale. L'ultimo scandalo è esploso a Napoli e sotto accusa è finito il presidente regionale del Pd e consigliere regionale, già consulente a Palazzo Chigi. L'ipotesi di reato è concorso esterno in associazione mafiosa, nove le persone arrestate perché accusate di aver favorito il clan dei Casalesi in alcuni appalti.
Per gli inquirenti, l’esponente politico ha chiesto e ottenuto appoggi elettorali in riferimento alle ultime consultazioni per l’elezione del consiglio regionale della Campania. Secondo questa ipotesi, Graziano si sarebbe posto “come punto di riferimento politico e amministrativo” del clan Zagaria. Nell’esprimere la massima fiducia nell’operato della magistratura, Graziano si è autosospeso dal partito in attesa di chiarire la posizione, dopo essersi dichiarato totalmente estraneo.
Ovviamente si sono scatenate le reazioni più disparate. Quelle di solidarietà e appoggio dei suoi amici di partito, quelle di attacco da parte delle opposizioni, movimento cinque stelle in testa.
Ora fin qui tutto normale, se così si può dire. Abbiamo raccontato in sintesi la notizia che porta con se una serie di riflessioni. La prima, da garantisti, diciamo subito che tutti, quindi anche il presidente del Pd della Campania, sono innocenti fino a sentenza definitiva. La seconda è che condividiamo il gesto di autosospensione dal partito perché l'accusa è di una gravità assoluta e che anche solo per motivi di opportunità non era corretto rimanere alla guida del partito. La terza considerazione implica il grande e antico tema della questione morale del Pd, ereditato dal Pci di Berlinguer, secondo cui chi milita o si riconosce in quell'alveo di sinistra è superiore dal punto di vista etico; come se i reati fossero più leggeri o meno importanti a seconda se li compie un comunista o un fascista. L'ultima considerazione è che Renzi è stato proprio sfigato: appena ha firmato il patto sulla legalità a Napoli, ecco che viene messo sotto inchiesta uno dei massimi dirigenti del suo partito e con l'accusa di essere colluso con la camorra. Che dire? Una tristezza infinita


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