mercoledì 6 aprile 2016

Battaglia a tutto campo sul petrolio

Editoriale Radio Onda Libera del 5 aprile 2016

Il governo è sempre sotto pressione per l'inchiesta sul petrolio in Basilicata, che ha portato il ministro dello sviluppo economico Guidi a dimettersi per una questione di opportunità. Ieri pomeriggio il premier Renzi durante la direzione del Partito democratico ha lanciato una sfida ai magistrati di Potenza che aprono le inchieste ma non arrivano mai a sentenza. Un attacco abbastanza pesante verso gli inquirenti che stanno conducendo la prima inchiesta che colpisce direttamente il governo.
Nella stessa ora del discorso di Renzi i pubblici ministeri lucani interrogavano il ministro Boschi tirata in ballo dalle intercettazioni della Guidi. Insomma la situazione è delicata, le opposizioni fanno il proprio lavoro e stanno preparando mozioni di sfiducia, convinte che il governo non abbia più la credibilità per  governare.
Ma torniamo all'attacco di Renzi ai magistrati. E' vero quello che ha detto il premier e cioè che in un paese civile quando si aprono le inchieste si deve arrivare a sentenza; aggiungiamo noi sentenze in tempi rapidi, vogliamo dire normali.
Ecco, in questo senso, non è un attacco ma una considerazione sul lavoro della magistratura. Ma il discorso porterebbe lontano. E allora meglio spostarsi sul terreno della politica dove in direzione c'è stato molto nervosismo e sono volate frasi dure all'indirizzo di Renzi. Qualcuno gli ha detto papale papale che non ha la statura del leader, mentre ha tutta l'arroganza dei capi.
Ad aumentare la tensione il vicino referendum sulle trivelle e soprattutto la decisione del governo di invitare tutti ad astenersi. A proposito, siamo dell'idea che dovere dei cittadini sia quello di recarsi sempre alle urne, di esercitare sempre lo strumento del voto, a prescindere dal sì o dal no o dalla scheda bianca. Ma a preoccupare ancora di più il governo è senz'altro l'appuntamento con le elezioni amministrative. E fa bene Renzi a preoccuparsi perché l'aria che tira non è proprio delle migliori. Sia a Roma come centro di potere che a  Potenza dove il petrolio starebbe avvelenando, secondo le accuse degli ambientalisti, parte della Basilicata.


Nessun commento:

Posta un commento