lunedì 18 aprile 2016

L'eredità di Casaleggio

Editoriale Radio Onda Libera del 13 aprile 2016

La morte di Gianroberto Casaleggio è arrivata improvvisa, ha sorpreso tutti, mondo politico e non, perché non si era a conoscenza della sua malattia, della gravità della sua malattia. Ma ha lasciato tutti di stucco perché Casaleggio, il co-fondatore insieme a Grillo del Movimento 5 stelle, era un personaggio atipico, non era il classico politico. Era piuttosto un visionario, uno che dal niente e grazie alla rete è riuscito a creare il primo partito del Paese. Una persona riservata, riservatissima, quasi distaccata ma di grande lungimiranza e passione, era considerato un guru e per alcuni anche in senso dispregiativo come manipolatore.
Nell'ora della sua morte, l'establishment del Paese lo ha salutato e ricordato con rispetto come si deve di solito agli avversari politici. I grillini che lo hanno conosciuto e apprezzato e ne hanno seguito le direttive lo piangono con la stessa deferenza con cui si piange un grande leader.
Ora la domanda è: che succederà dopo Casaleggio? Il partito-movimento che appena tre anni fa è sbarcato nei palazzi della politica che contano, nelle aule di Montecitorio e palazzo Madama, scombussolando le logiche, il linguaggio e perfino i comportamenti dei parlamentari, sopravviverà al suo fondatore?
Il partito ha rifiutato qualsiasi integrazione con il potere di sempre, ha rotto gli schemi della politologia, anzi è diventato il partito dell'antipolitica, si è nutrito della rete e delle consultazioni con i cittadini, quasi un Movimento alieno sbarcato in Parlamento e continuato a crescere per la diversità e la coerenza anche.
I 5 Stelle hanno subìto delle divisioni, alcuni sono andati via, ma non per questo il partito ha smesso di crescere. E Casaleggio, a proposito del futuro, ha detto due cose che sono un po' il suo testamento. E cioè che "il movimento farà a meno di me e di Grillo".
Quel momento è arrivato. Proprio mentre il M5s può portare a casa vittorie sensazionali in alcune città d'Italia, e può immaginare di poter davvero battere alle politiche il premier Renzi, si trova oggi di fronte al momento più difficile della sua vita: diventare adulto di colpo, senza più rete di salvezza, o piani di atterraggio.
La seconda profezia di Casaleggio è stata: "il Movimento è pronto per governare il Paese". Un'altra sfida, l'ennesima, lanciata dal fondatore che è arrivato sulla scena politica in silenzio e in silenzio, in punta di piedi, se ne è andato. Lasciando in eredità un patrimonio, il Movimento 5 stelle, di grande valore creato dal nulla, a prescindere se si appoggiano o meno quelle idee.

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