domenica 3 aprile 2016

Grazie, presidente

Il punto del direttore dell'1 aprile 2016

Grazie, presidente. Per la sua presenza ma soprattutto per le parole pronunciate nel corso della visita lampo a Perugia. In questa città, ma sarebbe più giusto dire in questa regione, c’è veramente il meglio che si può trovare in giro. C’è attenzione per il lavoro delle forze dell’ordine che si prodigano ogni giorno e ogni notte per garantire la sicurezza dei cittadini, quella sicurezza negli anni è stata messa a repentaglio da una criminalità diffusa come accaduto nel resto del Paese. E nel caso specifico dell’inaugurazione della caserma di corso Garibaldi c’è considerazione per un settore significativo come la tutela del patrimonio culturale. Ma, soprattutto, c’è un’attenzione commovente per coloro che si schierano dalla parte di chi soffre senza risparmiare risorse ed energie e in generale per quella rete di solidarietà che è unica e riconcilia con le brutture del mondo.
Le frasi a braccio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella danno merito a chi dal proprio dolore è stato capace di trarre impegno e forza per alleviare le sofferenze altrui. Il residence Chianelli è soltanto una delle tante realtà della nostra Umbria dove i pazienti sono ritenuti prima di tutto delle persone, dove la dignità non è scalfita nonostante la malattia. Un’eccellenza e soprattutto un esempio da esportare, ha detto il capo dello Stato. Ha perfettamente ragione perché, nonostante le ansie del momento e le incertezze del futuro, toccare con mano la portata straordinaria dell’altruismo dei tanti volontari e dei tanti ricercatori fa bene all’anima e alla mente. E quando a dire queste frasi è il primo cittadino d’Italia non può che inorgoglire chi ha saputo realizzare tutto questo e chi ci ha creduto e investito. Solidarietà e cultura è il binomio che contraddistingue questa terra e che ieri è stato osannato dal presidente della Repubblica. Ma l’omaggio e il riconoscimento dell’inquilino del Quirinale devono essere un vero pungolo per le nostre istituzioni che non possono commettere l’errore di cullarsi sugli allori. Al contrario, devono caricarsi e fare di più per non rischiare di depauperare quanto di bello e di buono è stato costruito, per cogliere le opportunità derivanti dalla nuova struttura intitolata al colonnello Gildoni e per non dimenticarsi mai, neppure per un secondo, di coloro che si adoperano per il bene degli altri. Insomma la visita di Mattarella, prima volta in Umbria da presidente, se pur breve, è stata significativa quanto meno per il plauso, l’entusiasmo e l’iniezione di coraggio. Facciamone tesoro, senza far cadere il tutto nel dimenticatoio.
anna.mossuto@gruppocorriere.it
www.annamossuto.it

Nessun commento:

Posta un commento