lunedì 18 aprile 2016

Emergenza continua sui migranti

Editoriale Radio Onda Libera del 14 aprile 2016

Migranti. Ancora una volta ne vogliamo parlare per denunciare la situazione di grande vergogna che avvolge questo fenomeno e che riguarda i Paesi di tutta Europa, nessuno escluso. Partiamo dai numeri. Il ministero dell'interno ha sollecitato ai prefetti il reperimento di 15mila posti per i migranti e i dati indicano un trend preciso: nei primi tre mesi e mezzo del 2016 il numero degli arrivi è aumentato del 55% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Siamo a quota 23.957 persone giunte in Italia, quattromila in più anche del 2014 che fu l’anno record degli sbarchi.

Attualmente nelle strutture governative e in quelle messe a disposizione delle Regioni ci sono 112mila persone. I centri sono "saturi" e per questo è stato chiesto ai prefetti di reperire altri posti, trovare centri di accoglienza per assistere gli stranieri.  Tenendo conto che la maggior parte di questi disperati non avrà diritto all’asilo politico e dunque non potrà essere trasferito in altri Stati nemmeno nei prossimi mesi.
La maggior parte degli sbarcati sono nigeriani (3.438), al secondo posto ci sono i gambiani (2.339) e al terzo i somali (1.812). Gli eritrei, unici ad avere diritto all’asilo pressoché automaticamente, sono solo 657.
Intanto ci si prepara per i flussi in arrivo che certamente aumenteranno in vista dell'estate. Ci si prepara con la prevenzione anche se è necessario un fronte comune, regole certe per tutti gli Stati dell'Unione europea. Non possono essere lasciati soli a gestire l'invasione dei migranti l'Italia o la Grecia, per esempio. E proprio in Grecia la situazione si sta facendo pericolosa per i timori della popolazione ellenica di violenze da parte dei profughi. Sabato è prevista la visita di papà Francesco a Lesbo, una visita significativa del capo della Chiesa in mezzo a quei disperati che sono fuggiti dalla guerra e dalla miseria sognando un futuro migliore e si sono ritrovati circondati da muri e barriere. Una visita anche per non dimenticare le tante vittime, donne uomini s bambini, che muoiono nel mediterraneo, il cimitero più grande del paese.

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