domenica 30 novembre 2014

"Tifo" obbligatorio per le acciaierie

Editoriale Radio Onda Libera del 26 novembre 2014

Oggi alla Tk-Ast si ricomincia a lavorare dopo 35 giorni di sciopero. La fabbrica riprende a funzionare. E intanto al ministero per lo Sviluppo economico riprende la trattativa sul piano industriale. Alle acciaierie di viale Brin si torna al lavoro in alcuni reparti con il pensiero fisso a Roma.

Domani poi – salvo clamorose rotture e con la probabile pausa per l’assemblea che, se ipotesi di accordo ci sarà, potrebbe essere chiamata a prenderne atto – toccherà al Tubificio; venerdì alla Società delle fucine; sabato a Pix1 e Titania; domenica a Pix2; lunedì infine all’acciaieria e al "treno a caldo". Per ogni reparto, ovviamente, è prevista la ripresa delle attività anche delle ditte esterne collegate. E qui torna, prepotentemente, a riproporsi la questione Ilserv.
I lavoratori della più grande ditta esterna di Ast, la cui opera è determinante per la marcia dei reparti, hanno ribadito che, per loro – sono arrivate 207 lettere ad altrettanti operai spediti in cassa integrazione – lo sciopero non si interrompe fino a quando non ci sarà una definitiva chiarificazione sulla loro situazione e sul rapporto tra la loro azienda e l’Ast.
Con parole e slogan diversi, tra lunedì e martedì, i segretari nazionali dei sindacati confederali hanno detto, in pratica, le stesse cose: se ci sono le condizioni giuste, l’accordo si può fare. Il primo era stato Maurizio Landini (Fiom), seguito da Marco Bentivogli (Fim) e da Mario Ghini (Uilm). Poi, certo, hanno fatto tutti i distinguo del caso – e si sono mandati le frecciate di rito – ma il senso è stato chiarissimo.
L’esito della trattativa che riparte – anche questo è stato chiarito dai sindacalisti – dipenderà molto dall’atteggiamento dell’amministratore delegato Lucia Morselli, che nella visita in Germania per l’assemblea degli azionisti avrà avuto modo di mettere a punto la strategia finale con i vertici della multinazionale. Se – magari in nottata – si troverà una soluzione di compromesso ritenuta accettabile, i sindacati potranno presentarsi – come detto, forse già giovedì – al cospetto dei lavoratori per chiedere il consenso alla firma finale.
Oggi è insomma una giornata campale, decisiva per le sorti della fabbrica dell'acciaio di Terni. E noi tifiamo tutti affinché la vertenza si sblocchi definitivamente e la fabbrica torni a produrre.


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