lunedì 24 novembre 2014

Messaggio chiaro da Emilia e Calabria

Editoriale Radio Onda Libera del 24 novembre 2014

Oggi parliamo delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, due regioni andate al voto in anticipo per motivi giudiziari. Il primo dato è impressionante, e riguarda l'affluenza. I numeri sono impietosi e sono di una chiarezza desolante e disarmante, confermando quello che era il grande timore della vigilia, e cioè il partito del non voto. Ai seggi si sono recati 4 cittadini su 10. Ma se in Calabria il dato definitivo è il 44,07% (contro il 59,26% della precedente votazione), in Emilia Romagna l’affluenza si è fermata addirittura al 37,67%, quasi la metà dell’ultima tornata elettorale, quando aveva espresso il proprio voto il 68% degli aventi diritto.
Un crollo rispetto al dato delle Europee 2014, quando l’affluenza era stata del 70%. Nelle due regioni si è registrato quindi quasi un -30% rispetto alle Regionali del 2010, quando la percentuale complessiva fu del 64,93%.
I primi commenti dei risultati fanno riflettere più dell'affluenza. Renzi ha affidato a un Twitter le sue prime parole e sono di esultanza per la vittoria del Pd sopra il 40 per cento. “Male affluenza, bene risultati: 2-0 netto. 4 regioni su 4 strappate alla dx in 9 mesi”.  Renzi farebbe bene a riflettere di più ed esultare di meno. Perché questo voto è in un certo senso storico, i voti assoluti sono fuggiti perché la gente non ha più fiducia in chi ci governa, non ha più fiducia in questa classe politica. E fonti dal vertice del Pd fanno trapelare un’altra valutazione relativa allo scontro che si consuma da mesi tra il premier e i sindacati.
Per la cronaca il dato politico è la vittoria dei candidati del Pd in entrambe le regioni, il calo del movimento 5Stelle, e in Emilia il superamento della Lega nord su Forza Italia che scende sotto il dieci mentre il partito di Salvini ha quasi raggiunto il 20. Sempre per la cronaca i nuovi presidenti delle Regioni sono Bonaccini in Emilia e Oliverio in Calabria.
Tornando ai dati dell’affluenza, questi testimoniano e certificano una disaffezione profonda, un distacco totale della gente verso la politica che sarà un problema in più per i due governatori da questa tornata elettorale e le loro rispettive giunte.
Il crollo dell’affluenza non è stato, per la verità, inaspettato: l’allarme era nell’aria da settimane nella campagna elettorale e il motivo fondamentale è nelle inchieste e negli scandali che hanno travolto le precedenti amministrazioni regionali, scandali dovuti al male utilizzo del denaro pubblico.
Fanno sorridere quei politici che si affrettano a dire che queste elezioni non sono un test per il governo, queste elezioni diciamo noi sono state un test per la politica e per la democrazia. E il test è risultato negativo, indice di un gigantesco malessere. Leggere questo segnale e tentare di recuperare sarebbe un atto doveroso da parte di questa classe politica.


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