domenica 30 novembre 2014

La sconfitta di Perugia non è orfana

Editoriale Radio Onda Libera del 28 novembre 2014

I perché della bocciatura di Perugia capitale europea della cultura 2019 meritano una riflessione. La giuria ha reso note le motivazioni, le pagelle in base alle quali è stata scelta Matera. E i motivi principali che hanno fatto perdere Perugia e Assisi sono sostanzialmente tre: poca attrattività dei progetti, scarsa partecipazione della gente e perplessità sui budget.
In poco più di una ventina di pagine, la commissione ha elencato e spiegato i punti negativi del dossier, a partire dall'impostazione dell'intero progetto. In sostanza, secondo i commissari è mancata un'idea, una visione di novità, di slancio per aspirare a diventare capitale della cultura europea. Tutto si è ridotto a un recupero di edifici, ma senza riempirli di una mission, di un'anima culturale.
Un altro elemento di debolezza era l'assenza del coinvolgimento dei perugini. La gente nonostante le iniziative che pure sono state fatte non è riuscita a capire di che cosa si stava parlando, o meglio gli organizzatori non sono stati capaci di infondere l'entusiasmo per un sogno come poteva essere la candidatura a capitale della cultura europea. Basti ricordare le immagini della piazza di Matera stracolma di gente che attendeva in diretta il responso dal ministero.
Insomma la commissione è stata netta sul progetto di Perugia. Una bocciatura senza appello, una bocciatura della Fondazione, una bocciatura della città.
Sarebbe controcorrente di questi tempi e anche un bel gesto di umiltà che la Fondazione si facesse un bell'esame di coscienza, una bella autocritica, sul cattivo lavoro fatto che ha prodotto un pessimo risultato.
Possibile che le sconfitte nel nostro Paese sono sempre orfane?

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