La riforma sulla riduzione delle Province va avanti.
Nonostante le chiacchiere, le barricate, i documenti dei Cal (Consigli delle
autonomie locali) e le guerre tra i
campanili. Il governo ha previsto con un decreto legge la riduzione
da 86 a 51 Province e parliamo ovviamente di riordino nelle regioni a statuto ordinario. L'Umbria avra' una sola Provincia, sarà cancellata quella
di Terni. E quella di Perugia da gennaio sarà rivoluzionata con la soppressione
della giunta e l'assegnazione delle deleghe a non più di 3 consiglieri
provinciali. A novembre 2013 ci saranno
le elezioni con il presidente indicato dai sindaci.
Fin qui la notizia. Ora il commento. Ribadito più volte
in questi mesi, ricordate che la proposta del governo risale a luglio scorso,
il concetto che la strada giusta sarebbe stata la soppressione di tutte le
Province, alcune veramente ridicole per numero di abitanti e per il resto, il
riordino e' già qualcosa, un passo avanti per snellire la macchina dello Stato
e soprattutto alleggerire la spesa pubblica.
Naturalmente in questi mesi si
sono succeduti interventi a favore e contro il provvedimento, noi ci siamo
schierati per la novità, per il superamento delle Province. Perché sono enti
superflui nelle competenze e sia ben chiaro che non parliamo di chiudere le
Province e mandare a casa i dipendenti, questi sono argomenti demagogici e
strumentali. Parliamo di una razionalizzazione di quegli organismi che il piu
delle volte si trasformano in carrozzoni.
In un mondo che va nella direzione
della globalizzazione, in un paese dove il debito pubblico sembra un fiume in
piena, avere un atteggiamento conservatore significa non rendersi conto del
tempo che passa e che un'epoca storica e politica e' finita. Siamo in una fase di passaggio dalla seconda
alla terza repubblica, la politica si sta dimostrando inadeguata, i tecnici
stanno facendo quello per cui sono stati chiamati. Il cambiamento e' dietro
l'angolo, le avvisaglie ci sono e si sentono, se sarà in meglio o in peggio non
lo sappiamo. Ma di sicuro ci sarà.
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