venerdì 2 novembre 2012

L'Idv è morta. Bufera contro Di Pietro

Editoriale Radio Onda Libera 2 novembre 2012

Ancora politica, ancora polemiche. Questa volta nel tritacarne e' finita Italia dei valori. Nel partito e' bufera, e' rivolta contro il leader Di Pietro. Dopo la bocciatura siciliana, l’inchiesta di Report sui rimborsi e le proprietà e la candidatura per il Quirinale l'ex magistrato è solo e isolato.

In un'intervista Di Pietro ha detto che il partito è morto annunciando una resurrezione, ma i suoi uomini non ci stanno e guardano avanti, a un futuro senza di lui. Massimo Donadi, capogruppo alla Camera, è il primo a lanciare la staffilata dicendo che l’ex pm è finito. Il senatore Francesco Pancho Pardi invoca il cambiamento della leadership e il vice capogruppo alla Camera Antonio Borghesi chiede discontinuità.
Come andrà a finire non e' dato sapere. A dicembre e' previsto un congresso dove dovrebbe esserci un regolamento di conti, ma il condizionale e' d'obbligo in un partito personalistico e fino a qualche tempo fa anche carismatico come l'Italia dei valori. Di certo l'aria che tira non e' bella e quello che richiama alla mente e' la storia di 20 anni fa quando l'ex pm decreto', sopratutto per via giudiziaria, la fine di partiti come la Dc, il Psi, i repubblicani, i liberali.  Per i leader di allora valeva il principio che non potevano non sapere.
Oggi per Di Pietro vale lo stesso. Non poteva non sapere quello che i suoi facevano, come Maruccio nel Lazio che intascava i soldi del gruppo per gli affari propri. E poi, diciamolo con chiarezza, Di Pietro ha sempre gestito il suo partito come se fosse una cosa privata, con atteggiamento padronale e familiarissimo, favorendo moglie e figli non solo nell'intestazione di immobili su immobili ma anche nella scalata dentro al partito.

Insomma Report ha solo mostrato le immagini di quello che e' stato scritto per anni sui giornali. Ma se oggi e' stato scritto il necrologio vuol dire che i tempi sono cambiati e il livello di indignazione pure.

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