giovedì 29 novembre 2012

Pdl, quasi vent'anni passati invano

Editoriale Radio Onda Libera 29 novembre 2012

La politica di nuovo al centro del tavolo. Sono giorni febbrili con i partiti alla ricerca di un posizionamento, con le primarie di centrosinistra, o meglio del Pd, alle porte e quelle del centrodestra che saltano perché Berlusconi ha pensato di ridiscendere in campo. Il nuovo che avanza.
Ieri sera abbiamo assistito alla sfida in tv fra Bersani e Renzi, i due candidati al ballottaggio di domenica.
Quasi due ore di confronto e scintille su alleanze, tasse, evasione, Equitalia, costi della politica, pensioni e conflitto di interessi. Molto fair play comunque fra i due sfidanti - giacca e cravatta per Bersani, in maniche di camicia il sindaco - che alla fine si sono abbracciati, e anche tanti punti in comune.
Non sappiamo chi vincerà domenica: certo il segretario parte avvantaggiato almeno sulla carta, mentre il sindaco di Firenze si porta dietro quell'aria di gianburrasca; di certo Bersani rappresenta la sicurezza, in un certo senso l'esperienza, invece Renzi incarna il nuovo, la rottura con il passato, e' portavoce della politica della rottamazione.
Rimane il dato positivo del successo delle primarie che hanno risvegliato la voglia di partecipazione della gente, oltre tre milioni alle urne sono una bella dimostrazione. Peccato che questo non accade dalle parti del centrodestra dove le primarie vengono annunciate e poi annullate, una sorta di giochetto stucchevole e ridicolo che dimostra la pochezza e soprattutto lo sbandamento di un partito come il Pdl, nato dall'alto e ora ridotto ai minimi storici.  La tristezza e' che in quasi 20 anni quel partito non e' stato capace di trovare uno straccio di leader, e si deve riaffidare a un Berlusconi che si avvicina agli 80 anni e che la sua stagione politica e' bella che finita. Non perché anziano, ma perché e' stato un protagonista della seconda repubblica e i risultati non sono certo brillanti. Se il Paese e' in queste condizioni, la responsabilità e' anche sua e di una classe politica inadeguata per non dire di peggio.

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