lunedì 12 novembre 2012

C'è un partito che cresce

Editoriale Radio Onda Libera 12 novembre 2012

La politica non cambia pelle, e' sempre uguale a se stessa, con suoi teatrini e i suoi siparietti. Chissa', forse saranno i cittadini a fargliela cambiare al momento opportuno. Questa la premessa. Vediamo ora gli ultimi eventi.

Allora, il Pdl vuole rottamare se stesso. Lo ha detto il segretario Alfano annunciando che per le primarie il nome e il simbolo potrebbero cambiare per segnare una fase nuova. Il partito di Berlusconi poi chiude la porta a Fini e a un governo Monti bis. Intanto si stanno scegliendo i nomi per le primarie, visto oggi come l'unico strumento per risollevare le sorti del Pdl.
Dallo schieramento opposto, centrosinistra, e' sempre lite, lite continua tra i bersaniani e i renziani per le primarie, lite tra il Pd e l'Udc per la legge elettorale. Insomma verrebbe da dire niente si nuovo sul fronte occidentale, mutuando il titolo di un famoso romanzo. Eppure i numeri dei sondaggi sono impietosi. Partiti con percentuali da prefisso telefonico, partiti storici in caduta libera, partiti nuovi che conquistano consensi, e un solo trionfatore, il partito degli astensionisti, le cui fila si ingrossano di giorno in giorno.
L'unica consolazione e' che la situazione politica e' a una svolta, le primarie delle maggiori forze politiche contribuiranno a chiarire il quadro, perché ci saranno vincitori e vinti, quindi nuove alleanze e nuove strategie. Quindi, entro Natale, dovrebbero cambiare gli equilibri. Non ci resta che attendere, allora. E speriamo di non ricorrere al titolo del film di Troisi, non ci resta che piangere.


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