martedì 22 settembre 2015

Riforma del Senato, cercasi coerenza

Editoriale Radio Onda Libera del 18 settembre 2015

Il tema del giorno è ancora la politica, o per la precisione le riforme. Perché la situazione tra maggioranza e opposizioni si fa sempre più delicata e incandescente. Ma veniamo alle ultime novità. L’aula del Senato ha respinto le questioni pregiudiziali presentate dalle opposizioni al ddl di riforma costituzionale, che limita i poteri di palazzo Madama e riduce il numeri dei componenti a 100 non elettivi. Le pregiudiziali erano state presentate da Forza Italia, M5S, Sel e Lega. I lavori riprendono alle 9,30 con una seduta interamente dedicata alla discussione generale, la cui conclusione è fissata alle 17; mercoledì prossimo scade il termine per gli emendamenti.



Le pregiudiziali alle riforme sono state respinte dal Senato con 171 «no», 86 «sì» e 8 astenuti (che valgono come voto contrario). La minoranza del Pd ha votato assieme alla maggioranza, come già l'altro ieri sulla calendarizzazione delle riforme in Aula. e questo è il solito comportamento contraddittorio della minoranza del Partito democratico, che prima attacca e poi rientra nei ranghi.
A proposito di opposizione, i cinque stelle si ritirano sull'Aventino contro il governo e abbandonano la commissione Affari istituzionali.
Intanto il clima è sempre più teso. Il presidente del Senato stigmatizza chi vuole fare diventare le istituzioni un museo. ma Renzi procede come un razzo, zittendo le proteste e le critiche. Questa riforma è attesa da settanta anni. E annuncia l'iter: dopo il Senato, a gennaio l'approvazione definitiva alla Camera e nell'estate-autunno il referendum. Con i cittadini che potranno esprimersi sulla riduzione dei politici con l'abolizione del Senato, che diventerebbe una conferenza di politici già eletti a livello regionale.
Questo il quadro. Ma ci sono anche i retroscena. Come per esempio il lavoro sotterraneo che si sta facendo per accaparrarsi i voti a favore. Quindi la maggioranza tenta e chi è in minoranza si offre. Un mercato indecente che manda a quel paese le posizioni, la coerenza e, scusante se fa rima, la decenza. Il riferimento è alla dichiarazione degli ex di forza Italia capeggiati da Verdini, che in cambio del voto chiedono di entrare in maggioranza, il che tradotto vuole dire posti nel governo e in altre sedi. Una bella faccia tosta.


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