giovedì 10 settembre 2015

La Casta perde il pelo, non il vizio

Editoriale Radio Onda Libera del 10 settembre 2015

Finanziamento pubblico ai partiti: sbloccati 45,5 milioni di euro senza alcuna verifica sui bilanci, senza alcun controllo da parte della commissione competente. Così i politici ancora una volta si sono curati i propri interessi alla faccia delle promesse, alla faccia perfino delle leggi e delle delibere degli Uffici di presidenza di Camera e Senato che avevano congelato i versamenti relativi agli anni 2013 e 2014.
Un altro colpaccio portato a segno dalla Casta che ci governa per rimpinguare con i solidi pubblici, dei cittadini, le casse dei partiti. A favore della sanatoria 319 deputati, solo 88 contrari. L’ennesimo colpo di spugna è stato possibile grazie a un emendamento presentato dai deputati Sergio Boccadutri e Teresa Piccione (Pd), già approvato in commissione e quindi parte del testo approdato in Aula, che permette alle diverse forze che siedono in Parlamento – ad eccezione del Movimento 5 Stelle, che ha rinunciato – di spartirsi una torta complessiva di 45,5 milioni senza alcun controllo sui bilanci.
La legge ora, per il via libera definitivo, dovrà passare all’esame del Senato ma ha già provocato la reazione dei grillini, che poco prima della votazione finale hanno sventolato in aula banconote finte da 500 euro, in segno di protesta.
“E’ un calcio in bocca a chi lavora ogni giorno, la prova che in questo Paese le regole valgono solo per gli altri, non per i partiti”, accusa il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. I cui colleghi di partito hanno provato, senza successo, a stralciare fino all’ultimo la norma con un emendamento di Riccardo Nuti. Senza contare che anche la proposta della collega Dadone di posticipare – solo per l’anno in corso – il termine per la verifica dei bilanci al 15 dicembre, dando così tempo alla commissione di garanzia di operare i controlli, è stata respinta.
Un atto vergognoso e indecente. Siamo d'accordo con i grillini, questa volta. Perché questa legge pone una serie di questioni. La prima che il finanziamento pubblico è soltanto una trovata da campagna elettorale, quando tutti promettono di volerlo abolire perché ingiusto e dannoso per i cittadini. La seconda autorizza i partiti a incassare soldi pubblici senza alcun controllo sulle spese effettivamente effettuate. Una sorta di cambiale in bianco. La terza, quando si tratta di incassare non ci sono diversità di vedute, quasi tutti, si ritrovano d'accordo e a braccetto, da destra a sinistra, passando per il centro.
Infine, questa legge infligge un altro colpo alla credibilità della politica. e poi qualcuno ancora si chiede perché la gente è così disaffezionata, perché alle elezioni non va a votare come prima.


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