giovedì 11 giugno 2015

Togliete la colla dalle vostre poltrone

Editoriale Radio Onda Libera dell'11 giugno 2015

Quello tra affari e politica è un intreccio che tira in ballo il codice penale e l'etica di chi si dovrebbe occupare del bene comune. Un altro scandalo, il crac della casa della Divina provvidenza in Puglia, per il quale la magistratura ha ordinato dieci arresti, tra cui quello del senatore Azzollini del Nuovo centrodestra e perfino di due suore. L'amministrazione dell'ospedale psichiatrico avrebbe prodotto un buco di 500 milioni di euro. L'accusa principale è associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta.


Intanto si scoprono nuovi particolari su un altro scandalo, "Mafia capitale", che ha coinvolto un altro parlamentare, anzi un sottosegretario, Castiglione, sempre del partito di Alfano. E in questo caso è venuto alla luce un intreccio malavitoso tra dirigenti, funzionari e cooperative che speculavano su gare di appalti e perfino sull'accoglienza degli immigrati pagando tangenti a tutto spiano. Nel mirino esponenti di quasi tutti i partiti, dalla destra alla sinistra passando per il centro, legati ai palazzi della politica romana. Una sorta di cupola bipartisan.
Fin qui gli aggiornamenti sui fatti cronaca ma quello che sorprende oltre l'indignazione è la sfacciataggine del potere. Allora, premesso che la presunzione di innocenza vale sempre e comunque, va anche detto che chi fa politica, quindi si occupa della cosa pubblica, dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto. E se capita di finire in un'inchiesta, buon senso e correttezza vorrebbero che ci si mettesse da parte, almeno fino a quando le cose non saranno chiarite. Chiamatela opportunità, ma questo è quello che ci si aspetta. Invece no, sempre più attaccati alla poltrona. Infatti nonostante la richiesta di arresto del senatore Azzollini, il suo partito ha fatto quadrato, fino ad ora. Nessuna pausa o passo indietro del senatore dal suo incarico di presidente della commissione Bilancio.
Onestamente non capiamo questo comportamento. Anzi ci fa incazzare perché rivela quasi un senso di impunità e di supremazia della politica rispetto alla magistratura, rispetto alla giustizia. Ora, che i tempi delle inchieste sono eterni è un altro paio di maniche, ma anche su questo la responsabilità è della politica che dovrebbe fare le leggi e invece parla e non produce.

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