martedì 2 giugno 2015

Nuove sfide a Palazzo Cesaroni

Editoriale Radio Onda Libera del 2 giugno 2015

Catiuscia Marini è di nuovo presidente della Regione. E' stata riconfermata con il 42,78% dei voti, contro il 39,3 dello sfidante Claudio Ricci. Così il voto regionale non cambia colore, anche se la forbice tra il centrosinistra e il centrodestra è sempre più stretta. Addirittura gli exit poll e le proiezioni davano il ribaltone in Umbria facendo rivivere quello che accadde un anno fa per il Comune di Perugia, quando il centrosinistra e l'allora sindaco Boccalj consegnarono Palazzo dei Priori a Romizi e al suo centrodestra.
Invece se pur con tre punti abbondanti di scarto la Marini si avvia a fare il secondo mandato. Ma qual è la lettura, il significato politico di queste elezioni? Allora, innanzi tutto ricordiamo la bassa affluenza, il 55,4%, cioè un umbro su due, a testimonianza della stanchezza e della disaffezione dei cittadini verso questa politica. Un dato sui cui riflettere.
Poi i risultati. Il Pd in calo rispetto alle europee di un anno fa, di quasi tredici punti, idem Forza Italia. Exploit della Lega Nord che conquista il 14% con due consiglieri eletti. Consolidamento del Movimento 5 Stelle, che con la stessa percentuale della Lega conferma lo zoccolo duro dell'elettorato.
Ecco, questi a livello di voti di liste i dati più significativi. Ma il nuovo consiglio regionale che esce dalle urne è largamente rimaneggiato anche negli uomini e nelle donne che lo comporranno. Eccellenti gli esclusi sia a destra che a sinistra, rottamati personaggi di un certo calibro, e in compenso tante new entry.
Ma oltre a cambiare i consiglieri cambierà anche la linea, la musica a Palazzo Cesaroni. La presidente si ritrova un'opposizione che ha tra le fila due estremismi, da una parte la Lega e dall'altra i grillini. E non sarà una passeggiata.
Ma la Marini dovrà governare anche la sua maggioranza perché l'area dell'ex Margherita, quella che fa a capo al sottosegretario Bocci, ha eletto ben 4 consiglieri su 10. E questo è un grande risultato se pensiamo anche che il Pd non è proprio in formissima.
Insomma la presidente dovrà fare bene i conti perché ha l'enorme responsabilità di governare questa regione per i prossimi cinque anni. Anche nel decidere la sua giunta e soprattutto nella scelta di una politica coraggiosa per questa terra.


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