giovedì 11 giugno 2015

E' ancora Nord contro Sud

Editoriale Radio Onda Libera dell'8 giugno 2015

Mentre sulle coste italiane continuano ad arrivare migliaia di profughi, si accentuano le polemiche sul tema dell’accoglienza. Intanto i numeri si ingigantiscono, se pensiamo che solo negli ultimi due giorni sono state salvate quasi 3.500 persone che viaggiavano sui barconi dirette in Italia.
La situazione è la seguente. Alla redistribuzione sul territorio nazionale prospettata dal governo si oppone Maroni, presidente della Regione Lombardia. Al Viminale, che da settimane chiede alle Regioni del Nord uno sforzo per accogliere parte dei migranti che, salvati, trovano ospitalità soprattutto nelle aree del Sud Italia, in particolare in Sicilia, Maroni risponde diffidando i prefetti dal portare in Lombardia nuovi clandestini e invitando i sindaci a non prenderli; chi invece disubbidisce sarà penalizzato con il blocco delle risorse pubbliche.
Una decisione forte, che definiremmo - per essere eleganti - poco solidale. Maroni nei prossimi giorni incontrerà i presidenti di Liguria e Veneto per fare fronte comune contro gli immigrati.

Ancora una volta il Nord contro il Sud. Eh si perché questa è una scelta che se da un lato può essere comprensibile perché vuole difendere le città dalla presenza incontrollata di immigrati, dall'altro è egoistica rispetto al fatto che il carico dell'accoglienza spetta solo alle regioni del Sud perché è sulle loro coste si verificano gli sbarchi. Un paese civile non può dimenticare i valori della solidarietà e dell'accoglienza, e questi valori non sono individuabili a seconda dell'area geografica.
Comunque la polemica si riaccende a una settimana dal consiglio dei ministri dell'unione europea degli Affari interni del 15 giugno, nel quale i membri dell’Unione saranno chiamati a decidere del piano di redistribuzione dei migranti.
Ma l'obiettivo di un equo ricollocamento dei richiedenti asilo arrivati sulle coste italiane appare assai arduo, soprattutto per il no opposto all’accoglienza da Regno Unito, Francia e alcuni Stati dell’est. Anche rispetto a questo, come non c'è solidarietà tra nord e sud di Italia, così pare non esserci tra i paesi dell'Unione europea che sembrano dire al nostro Paese. "Sbarcano da voi, cavoli vostri". Bel modo di ragionare.
E tra chi parla bene e razzola male ci mettiamo anche la Chiesa, che fa a nostro avviso troppo poco per accogliere gli immigrati nonostante ci ricorda sempre che tutti gli uomini sono fratelli. Potrebbe mettere a disposizione, già lo abbiamo proposto, un pezzetto dell'enorme patrimonio immobiliare che ha per ospitare chi fugge dalla fame e dalla guerra. E' solo una proposta ma l'emergenza riguarda tutti, nessuno escluso. Far finta di niente o chiudersi gli occhi vuol dire non essere un buon cristiano.

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