martedì 16 giugno 2015

C'è di che riflettere dopo il voto

Editoriale Radio Onda Libera del 12 giugno 2015

Parliamo delle recenti elezioni regionali, dell’analisi del voto e dei flussi elettorali presentata dall'Agenzia Umbria Ricerche. Innanzi tutto diciamo che gli umbri preferiscono le Politiche e le Europee alle Regionali. E questo è già un dato di partenza. Ma le curiosità sono tante. Vediamo allora nel dettaglio cosa hanno detto le urne secondo i nostri esperti di statistiche partendo dalle novità: l'avvicinamento storico tra centrodestra e centrosinistra, il passaggio dai due tradizionali poli a 4 poli, il fenomeno della Lega, il ridimensionamento del Movimento 5 Stelle e l'astensione definita "non preoccupante".

Partiamo dalla pochezza in termini numerici del distacco tra le due coalizioni, stimato in appena 18mila voti di distanza, rispetto ai 136mila delle scorse Europee. Due poli che non sono sufficienti a rappresentare – secondo l’Aur – né il quadro politico attuale, né quello futuro. Infatti la geopolitica umbra è rappresentata oggi da 4 poli, con i primi due noti e gli altri due rappresentati dal "Nuovo voto" e dal "Non voto". Con il primo a quota 100mila voti e il secondo a quota 366mila voti che, messi insieme, rappresentano il bacino di voti, oltre 450mila, dove, in futuro, si andrà a pescare.
Interessante la valutazione sull'astensionismo che ad avviso degli esperti non deve preoccupare più di tanto perché a loro avviso buona parte di questi elettori che hanno scelto di rimanere a casa, ritorneranno alle urne quando si voterà alle Politiche.
A nostro avviso invece quando in una tornata elettorale un numero cospicuo di elettori preferisce disertare le urne è sempre preoccupante. Perché è sempre un torto alla democrazia. Poi il fatto che gli umbri sentano più vicine le Politiche rispetto alle Regionali neppure questo ci convince perché le Regionali come le Comunali sono, da sempre,  le più sentite in quanto riguardano da vicino i nostri problemi e la nostra vita.
L'astensionismo secondo l'Aur avrebbe penalizzato più il centrodestra che il centrosinistra e questo è un ribaltamento della convinzione fino a ieri dominante tra gli addetti ai lavori e gli osservatori.
Queste letture del voto sono interessanti per gli appassionati di statistiche e di politica. Per il resto, quello che conta è che la presidente Marini, che ha vinto se pur con solo tre punti di distacco, faccia una giunta di qualità, di assessori competenti e lasci da parte il manuale Cencelli, quello che si usava per la spartizione dei posti in base all'appartenenza partitica. Il risultato elettorale è un campanello d'allarme per chi ha vinto e dice che i cittadini umbri vogliono il cambiamento. Non raccoglierlo significa tradirli perché le rendite di posizione sono veramente finite.


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