martedì 16 giugno 2015

Impazza il gioco del toto-assessori

Il punto del direttore del 14 giugno 2015

Il gioco preferito in questi giorni si chiama toto-assessore o toto-giunta. A quindici giorni dalle elezioni, in corso Vannucci, in corso Tacito e negli altri tre-quattro salotti delle città umbre impazza la girandola di nomi e cognomi che potrebbero essere chiamati a far parte della squadra della riconfermata presidente della Regione, Catiuscia Marini. Un saliscendi vorticoso e diverse variabili. Primo paradigma: una donna (eletta), un bocciano, un esterno (tipo un professore), un ternano e un socialista. Secondo: due bocciani, la donna (eletta), un ternano e un socialista (esterno). Terzo: un bocciano, due donne (una eletta e un'altra esterna, magari perugina), un ternano (eletto) e un renziano.
Continuando cosi le combinazioni potrebbero essere ancora molte ma è meglio bloccarsi per non confondere di più le idee e soprattutto per un’esigenza di chiarezza, altrimenti il tutto rischia di essere un messaggio in codice e per i soliti addetti ai lavori. Più che su questa specie di risiko, che per la verità si innesca a urne chiuse e a risultato metabolizzato, dopo ogni tornata elettorale, ci pare più opportuno proporre una riflessione sui criteri di scelta dell’esecutivo e sulle questioni che la nuova governance dovrà assolutamente affrontare, pena l’immobilismo e, chissà, forse anche l’arretramento dell’Umbria. 
Allora il metodo. Fin dalle prime ore dello spoglio e subito dopo aver riposto i bicchieri del brindisi, la presidente ha detto che la selezione della giunta avverrà privilegiando le competenze e rispettando la rappresentanza. Tradotto dal politichese, cercherà di puntare su gente di qualità pensando al pacchetto di deleghe da assegnare e non trascurerà i consensi portati per la causa.
Quindi, alcuni eletti del Pd (pochissimi purtroppo per i posti in palio, di sicuro solo un paio) possono dormire sonni tranquilli, altri invece possono solo sperare in un miracolo o tutt’al più adocchiare i posti di seconda linea (presidenza e vicepresidenze del consiglio regionale, vertici di commissioni e capogruppo del partito). E anche per quest’ultimo aspetto le ambizioni sono di gran lunga superiori alle caselle da riempire. Discorso un po’ diverso per eventuale esterno da inserire nella squadra. C'è chi scommette che la presidente opterà per un docente dell’università, ma è meglio non affidarsi ai bookmakers (soprattutto a quelli che si fidano degli exit poll e delle proiezioni) e tenere aperta la porta anche per altre soluzioni. Perché la Marini potrebbe stupirci con effetti speciali, consapevole com’è che la vittoria sì c’è stata ma è stata tanto sofferta, che la distanza con il centrodestra si è accorciata come non mai, che quella riconferma ha il suono di un ultimatum nel senso che gli elettori chiedono un cambiamento, un’inversione di tendenza. In questa direzione anche le parole del sottosegretario Gianpiero Bocci il quale dopo aver sostenuto con eleganza che a vincere è stato tutto il centrosinistra ha ribadito, nell’intervista di Diego Aristei pubblicata all’interno, che questa è la stagione del coraggio e ha invitato il Pd locale a darsi una mossa perché è rimasto fermo e chiuso nelle sue vecchie abitudini e consuetudini. Concetti veri, lucidi e intelligenti, come non dargli ragione?
Passiamo ai temi, alle priorità di questa regione, al di là del chiacchiericcio e del toto-assessori, fare un mare magnum di citazioni e punti come se fosse un programma elettorale ha poco senso. Cinque-sei sono le cose da affrontare, e tentare di realizzare subito. Innanzitutto il lavoro e l’economia con tutte le vertenze che sono aperte con perdita di occupazione e ricchezza. Poi le infrastrutture con l’annoso isolamento di una regione che perfino con l’aeroporto non riesce ancora ad attirare investimenti e turismi come meriterebbe e come potenzialmente potrebbe. Ancora la sicurezza e l’immigrazione con il nuovo senso di vulnerabilità per i cittadini e il danno di immagine per i nostri paesi. I nodi che attengono al sociale: dalla sanità alla solidarietà, dal mondo degli anziani alla lotta alla povertà. E inoltre il capitolo cultura-turismo in una regione che è un museo a cielo aperto: è un peccato mortale non studiare una strategia vincente per far sì che risorse come le nostre siano sfruttate adeguatamente. Ecco, è solo un veloce elenco di punti riconosciuti come priorità, con la promessa di tornarci in maniera più approfondita una prossima volta.
anna.mossuto@gruppocorriere.it
www.annamossuto.it

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