martedì 25 marzo 2014

Anche i vescovi stanno con Renzi

Editoriale Radio Onda Libera del 25 marzo 2014

I vescovi italiani benedicono il governo Renzi. E lo fanno per bocca del loro presidente Bagnasco in occasione del consiglio episcopale. E indicano anche la strada da seguire. E cioè dare una spinta ai consumi, senza per questo tornare al consumismo sfrenato; sostenere chi crea posti di lavoro e occupazione, per offrire ai giovani un futuro dignitoso; frenare l'individualismo dilagante e difendere i valori della vita, della famiglia e dell'educazione. Questa è la ricetta della Cei contro la crisi economica che da sei anni fa sentire i suoi effetti sulla società e, soprattutto, sulle nuove generazioni.
Una ricetta che sembra sposare in molti punti la linea del governo. E proprio all'esecutivo, il cardinale Bagnasco si rivolge nel suo discorso, auspicando che "riesca a incidere su sprechi e macchinosità istituzionali e burocratiche, ma soprattutto a mettere in movimento la crescita e lo sviluppo, in modo che l'economia e il lavoro creino non solo profitto, ma occupazione reale in Italia".
Alla lotta alla povertà, ma soprattutto agli sforzi per far ripartire l'economia e sostenere i giovani, principali vittime della crisi, Bagnasco dedica gran parte del suo intervento. E usa parole forti, descrivendo la situazione e soffermandosi sull'importanza del lavoro che come ha ricordato il Papa dà dignità all'uomo. E tutto ciò si riversa sui rapporti familiari, con l'aumento delle separazioni e dei nuovi poveri, citando l'ultimo rapporto della Caritas.
Ancora una volta la Chiesa stimola il governo, la politica, la classe dirigente a fare il proprio dovere, a pensare al bene comune, all'interesse generale. Ma mentre la crisi azzanna sempre più i suoi morsi nella carne della gente, il timore è sempre quello, che le parole di Bagnasco restino inascoltate, ottengano qualche commento positivo e poi finiscano nel dimenticatoio.


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