lunedì 17 marzo 2014

8 marzo macchiato di sangue

Editoriale Radio Onda Libera del 10 marzo 2014

Ennesimo caso di omicidio, ennesimo caso di femminicidio nella nostra regione. Ed è successo, per un'ironica coincidenza, proprio il giorno dell'otto marzo quando si susseguono convegni, dibattiti, inaugurazioni. Una macchia di violenza proprio nel giorno della festa della donna. E' accaduto a Gualdo Tadino in una stanza di una modesta pensione. La vittima è una giovane donna di 28 anni che non voleva più stare con il suo compagno, non voleva partire con lui per l'Inghilterra. E questi l'ha uccisa con una coltellata, alla gola, lasciandola morire nel sangue. L'ha anche filmata e fotografa. Poi ha anche tentato, senza riuscirsi, di  suicidarsi.
Ecco in breve il fatto di cronaca. Ora qualche dato. Secondo il Viminale nel 2013 il numero delle vittime è salito a quota 177, una ogni due giorni. E mentre calano gli omicidi in genere, non calano però quelli che hanno come vittime le donne. Nella maggior parte di femminicidi, 120 casi, le donne sono state vittime della furia omicida dei loro mariti, compagni, figli, fratelli o nipoti. La violenza continua a consumarsi soprattutto all'interno della coppia e della famiglia (nel 58 per cento nell'ambito di fidanzamento, matrimonio o convivenza) e dopo la separazione (24). E dal 2009 ad oggi ben 40mila hanno denunciato di aver subito atti di stalking. Telefono Rosa ha sfatato un pregiudizio e cioè che la violenza attecchisca maggiormente in condizioni di degrado, il 21 per cento delle donne che ne sono vittime è laureata e un ulteriore 53 ha un diploma di scuola superiore. Così come il violento spesso è acculturato e appartiene a un ceto medio-alto.
Fin qui i numeri agganciati anche al fatto di cronaca. Ora qualche riflessione. Allora, senza apparire una provocazione ci piacerebbe che il termine femminicidio non si usasse più perché caratterizza si l'omicidio di una donna ma, a parte la bruttezza della parola, implica quasi una differenziazione negativa. Come se l'omicidio di una donna per avere più attenzione deve essere sottolineato. L'omicidio di una persona, donna o uomo che sia, è sempre terribile. Non è più terribile se ha per vittima una donna. Altra cosa sarebbe utilizzare il termine femmicidio per indicare delle aggravanti dovute alla relazione, al fatto che avvenga bell'ambito domestico. Comunque a prescindere dal linguaggio, la violenza sulle persone va sempre condannata e punita. E' questo deve essere un punto fermo.

Nessun commento:

Posta un commento