venerdì 7 marzo 2014

Preferenze sì, quote rosa no

Editoriale Radio Onda Libera del 7 marzo 2014

Legge elettorale, la maggioranza ha bocciato le preferenze perde pezzi sulle preferenze. Bocciato l’emendamento che restituiva agli elettori la possibilità di scegliere i candidati, ma i voti a favore sono addirittura 236 (di solito la minoranza si ferma a 180-190 voti). Questo significa solo una cosa, che i partiti vogliono ancora una volta non perdere il controllo su chi mandare in Parlamento, privando i cittadini della libertà di scegliere chi votare. Alla faccia delle promesse e della democrazia.
Questo sulle preferenze è uno scoglio che se approvato a favore dell'introduzione avrebbe dimostrato che la classe politica ha capito che la gente è stufa dei loro giochetti e delle loro manovre per mantenere il potere e le poltrone. Invece così non è, i politici che stanno in Parlamento se ne fregano e vanno avanti per la loro strada pensando in particolare ai loro interessi. 
Ma non è l’unico dei problemi per l’esecutivo di Matteo Renzi, costretto alla corsa per l’approvazione della legge elettorale in tempi brevi (il premier aveva promesso entro febbraio). Resta infatti il problema quote rosa. Tutti i partiti si dicono a favore dell’introduzione di norme per la parità di genere nelle liste elettorali. Ma i vertici di Forza Italia continuano a fare muro, nonostante siano a favore tutte le deputate berlusconiane. Così ora le parlamentari si appellano alla presidente della Camera Laura Boldrini e al presidente del consiglio Matteo Renzi. 
Prosegue il balletto sulle cosiddette parità di genere, norma che tutti vogliono, apparentemente: ci sono decine di dichiarazioni affidate alle agenzie di stampa di parlamentari di destra, sinistra, centro, sopra, sotto. E anche su questo vogliamo dire la nostra. Noi siamo contrarie alle quote rosa o quote di genere che dir si voglia. Non è giusto fare spazio nei partiti, nelle liste, alle donne solo perché donne e non perché hanno qualche merito, qualche capacità. Introdurre delle aree ad hoc riservate significa regolamentare delle zone di riserva in base al sesso e questo, permettete, è la più grande discriminazione. E' veramente la nostra un'utopia pensare che si possa arrivare a una società che si fonda sulla meritocrazia?

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