Editoriale Radio Onda Libera del 14 marzo 2014
Come previsto la manovra economica targata Renzi ha destato un vespaio di reazioni, critiche e approvazioni come al solito. Le sfide di Renzi sono ardue, caricate anche da impegni pesanti. Del tipo i soldi a maggio in busta paga o sono un buffone. Oppure: l'Italia deve mantenere i conti in ordine non solo perché ce lo chiede l'Europa ma perché ce lo chiedono i nostri figli. E sul taglio dell'Irpef nessun dubbio: le risorse ci sono. Il presidente tranquillizza i pensionati, smentendo l'ipotesi di chiedere un contributo a chi prende oltre 2.500 euro di pensione. Così come esclude il ricorso alla patrimoniale. Mentre si può immaginare che i margini delle aliquote fiscali potranno cominciare a scendere se il governo durerà. E non manca la rivendicazione della paternità dell'Italicum: "Se non c'eravamo noi non c'era neanche la legge elettorale".
Comunque, al di là di tutto, il premier ci mette come al solito la faccia e assicura l'arrivo, a maggio, di 85 euro in busta paga a chi guadagna meno di 1.500 euro al mese. Le coperture per mantenere i conti in ordine, ci sono, insiste il premier, basta saperle usare nel modo giusto: "Certo che i soldi ci sono: il punto è dove si mettono, sono anni che la politica allarga il suo raggio di azione e i cittadini pagano. Noi stiamo proponendo un'inversione, la politica stringe la cinghia e ne beneficiano i cittadini". La copertura per il taglio dell'irpef viene sostanzialmente da tre canali: la spending review cioè il taglio della spesa pubblica, il taglio degli stipendi dei manager pubblici e i risparmi derivanti dal calo dello spread.
Una breve riflessione. Va dato atto a Renzi di provare a fare delle cose concrete, in un mese di governo sta dimostrando di non chiacchierare solo, e questo è sicuramente un aspetto positivo. Finalmente, aggiungeremmo, visto che fino a ieri si è sempre e solo parlato, e basta.
E il fatto di darsi dei tempi è significativo anche se molto rischioso. Ma concordiamo con la strategia perché il Paese, i cittadini, non si possono permettere il lusso di aspettare, di vivacchiare. Non possono aspettare i giovani che sicuramente applaudono al bonus promesso, ma fanno notare che loro la busta paga dove metterlo non ce l'hanno ancora.
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