domenica 23 marzo 2014

Primi candidati e nuove lacerazioni

Il punto del direttore del 23 marzo 2014



La settimana non è passata invano. E' meglio dirlo subito. Perché a differenza di quelle precedenti stavolta qualcosa si è quagliato. Altri candidati a sindaco sono stati decisi, altre coalizioni si stanno formando e altre si stanno rompendo con tutti gli strascichi possibili e immaginabili.
Partendo da Perugia, il centrodestra si è ritrovato sul nome dell'avvocato Corrado Zaganelli, il cui cognome riporta a qualche decennio fa quando a Palazzo dei Priori si era insediato l'avvocato Stelio.


Nei ricordi di chi ha una certa età il sogno è di ripetere l'impresa. In realtà la scelta di un esponente della società civile ha frantumato più che cementato l'alleanza e i rischi di aver tirato la corda sono, a oggi, incalcolabili. I mal di pancia non sono neppure tanto celati e gli Aventino, c'è da scommetterci, saranno più di uno. La verità è che, con tutto il rispetto per l'avvocato della blasonata stirpe, il candidato imposto da Forza Italia ha tutta la sembianza di un'operazione alla Sbrenna bis e come tale il prodotto di un braccio di ferro tra pezzi di partito contro altri pezzi di partito, tra pezzi di coalizione contro altri pezzi di coalizione. Una cosa perfino ardua da raccontare tanto pare inverosimile e paradossale. Pensate che la sera dell'accordo si sono sprecate le telefonate di chi si affrettava a comunicare di aver accettato il nome di Forza Italia per una specie di senso di responsabilità, sottacendo che la prossima mossa sarebbe stata quella di tirare i remi in barca e soprattutto che la campagna elettorale sarebbe stata tiepida.
]Ma come si fa a chinare il capo e non avere il coraggio di esprimere e difendere la propria posizione? Come si fa a non rendersi conto che questi giochetti, diktat e veti incrociati appartengono al passato e ostinarsi a farli propri al giorno di oggi si rischia come Juri Gagarin quando andò sulla luna?
Neppure i sondaggi che girano in questi giorni riescono a far aprire gli occhi a certi capoccioni di partiti che pensano di essere depositari di una linea politica (?). Meraviglia poi vederli e sentirli meravigliati del perché la gente non li considera credibili e affidabili, e si rifiuta di consegnar loro le chiavi dell'alternanza di una città.
L'aspetto ancora più incredibile e su cui riflettere è che il centrodestra in questi ultimi cinque anni non ha costruito candidature da presentare all'elettorato. Da nessuna parte dove si consumeranno tra due mesi le sfide per la conquista dei municipi. Perugia, Terni, Foligno, Spoleto, Umbertide, tanto per citare qualche comune grosso. La sensazione è che in questi giorni ci si ritrova attorno ai tavoli, una volta erano caminetti, e si decida quale candidato imporre, quale nome pescare. Con una certa dose di approssimazione e anche dilettantismo. Sempre con tutto il rispetto di coloro che hanno deciso o decideranno di scendere in campo in nome e per conto del centrodestra.
A Terni più o meno la stessa cosa. Anzi anche peggio. Dopo aver lanciato e presentato ufficialmente il consigliere comunale Dario Guardalben, Forza Italia cambia cavallo e punta su Paolo Crescimbeni che prima accetta, poi si ritira e poi riaccetta. E mentre va in scena questo balletto, la città viene tappezzata da manifesti 6x3 firmati da Guardalben che ricorda a tutti che lui c'è. La spiegazione di tutto ciò deve starci, ma sfugge a chi possiede una media intelligenza anche se a votare sono tutti. Un ultimo appunto su Terni. Qui il centrodestra per ora non è unito, perché gli alfaniani per tempo si sono schierati con il cammello di Todini e pare non intenzionati a cambiare candidato. Quindi su Perugia il sacrificio si è fatto all'insegna della compattezza, a Terni si viaggerebbe separati. Mah, bravo chi capisce queste alchimie della politica. Che riguardano anche altri partiti. Scelta civica per esempio guarderebbe al centrodestra, insieme con un pezzo dell'Udc. Ma a livello nazionale i montiani vanno a braccetto con il centrosinistra, idem l'altra parte dei casiniani che nel capoluogo umbro sono anche promotori di liste civiche. Della serie la coerenza è un optional. A Foligno, a lasciarci le penne è la coalizione di centrosinistra. A Spoleto la lacerazione è profonda e tutta interna al partito democratico.
E così tra partiti che si spezzano, coalizioni che non reggono, ecco il Movimento 5Stelle che con nonchalance piazza le sue pedine. Tutte facce nuove e senza contaminazioni. E sui due capoluoghi addirittura la scelta è su due donne. Più avanti di così….
Mentre c'è chi si arrabatta per le prossime elezioni, c'è anche chi guarda lontano e pensa alle regionali del 2015. Si tratta di Claudio Ricci, sindaco di Assisi, che con la sua Umbria popolare ha già iniziato la campagna elettorale con l'obiettivo di aggregare le liste civiche sparse sul territorio regionale, dall'AltoTevere all'Orvietano. E ieri a Todi, al battesimo ufficiale, c'era il pienone delle grandi occasioni.

anna.mossuto@gruppocorriere.it
www.annamossuto.it

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