giovedì 20 marzo 2014

Sentenza confermata per Berlusconi

Editoriale Radio Onda Libera del 19 marzo 2014

La Cassazione ha confermato per Berlusconi la pena dei due anni di interdizione dai pubblici uffici.  Dopo 5 ore di camera di consiglio i giudici hanno rigettato il ricorso dei legali dell’ex premier. La decisione riguarda la pena accessoria nell’ambito del processo Mediaset in cui è stato condannato a 4 anni di reclusione per frode fiscale e, appunto, ai due anni di interdizione. Pena che adesso è immediatamente esecutiva: a meno di colpi di scena, significa che il leader di Forza Italia non poterà candidarsi, come avrebbe voluto, alle prossime elezioni europee. 
Come chiarisce il presidente della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, Dario Stefano, "nei prossimi due anni egli non godrà del diritto di elettorato attivo e passivo". Amareggiato il difensore di Berlusconi, Niccolò Ghedini: "Avremmo ritenuto quantomeno necessario un approfondimento presso la Corte europea di Strasburgo", ha detto il legale.
Intanto il prossimo 10 aprile, davanti ai giudici del Tribunale di sorveglianza di Milano, verrà discussa la sua richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali. Richiesta presentata dopo che la Cassazione ha messo la parola fine sulla condanna per il caso Mediaset.
Immediate le reazioni politiche. Tutte dello stesso tono quelle dei berlusconiani, sentenza abnorme e ingiusta. Sentenza già scritta che conferma l'accanimento giudiziario nei confronti di Berlusconi e via di questo passo. Ovviamente di tutt'altro tenore le dichiarazioni degli esponenti del centrosinistra. Una sola breve considerazione, non capiamo lo stupore di chi si stupisce. I processi hanno tre gradi nel nostro Paese, l'ultimo è quello definitivo. Quindi se la Cassazione che è la Suprema Corte conferma un verdetto vuol dire che l'iter si è concluso. Piaccia o non piaccia.
Il resto sono chiacchiere al vento, parole in libertà, pronunciate tanto per rimarcare di far parte di uno schieramento, di una difesa d'ufficio della posizione e del proprio leader. Chi non è fazioso o tifoso, come noi, la notizia la guarda così com'è.


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