mercoledì 21 ottobre 2015

Un film già visto all'interno del Pd

Editoriale Radio Onda Libera del 20 ottobre 2015

Ci risiamo. La minoranza del Pd attacca Renzi, il premier attacca la minoranza. Un siparietto che puntualmente, di tanto in tanto, movimenta la scena politica. Già l'altro ieri Renzi aveva detto che è assurdo chi si domanda se è e di destra o di sinistra abbassare le tasse, è soltanto giusto. E su questo concordiamo, ma veniamo alla polemica del giorno. Il presidente del consiglio è allergico alle critiche e quelle che sono arrivate dai suoi oppositori del Pd sono pesanti, parlano di manovra di destra, Renzi risponde per le rime e dice la una parte della minoranza del suo partito è come Totò, si oppone a prescindere.

Un argomento spinoso è l'innalzamento del contante da mille a tremila euro,
ma dopo lo stop di Cantone il governo sta pensando a una retromarcia che non appaia tale, quindi l'invenzione è passare tutto al Parlamento che può modificare il tetto. Un aumento forse a duemila ci dovrebbe stare perché c'è la convinzione che possa essere un segnale ai commercianti, convinti che una soglia più alta del contante faccia aumentare gli acquisti.
Da Bruxelles intanto arrivano segnali confortanti per palazzo Chigi. Fonti della Commissione europea fanno capire che ci sarà con tutta probabilità un semaforo verde della Ue sulla manovra. L’Italia è “più solida del 2014”, dunque “non ci sarà un rinvio della legge di stabilità” a Roma, cosa che invece è avvenuta con la Spagna.
Ma vediamo su che cosa si basa la contestazione della minoranza. I capitoli sono numerosi: dal no all’abolizione della Tasi per ville e castelli alle pensioni, dal fondo povertà “insufficiente” alla sanità, enti locali e contratto del pubblico impiego. Passando per il Mezzogiorno, tema su cui Renzi aveva promesso a luglio un grande piano finito nel dimenticatoio.
Comunque diciamo subito che ogni manovra, ogni provvedimento porta con sé luci e ombre, approvazioni e critiche. Questo non è una novità, quello che va sottolineato, e questo è un fatto oggettivo, è il solito conflitto interno al Pd. Un film già visto e rivisto, quasi una replica permanente.


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