giovedì 15 ottobre 2015

Certi politici non cambiano mai

Editoriale Radio Onda Libera del 14 ottobre 2015

L'argomento di oggi è appalti pubblici e tangenti. Il vicepresidente della Regione Lombardia ed ex assessore alla salute di Forza Italia Mario Mantovani è stato arrestato con l'accusa di corruzione e concussione. Con lui nove indagati.
Dall'inchiesta emerge che una gara d’appalto da 11 milioni di euro sul trasporto dei malati dializzati sarebbe stata truccata da Mantovani su richiesta del braccio destro del presidente Roberto Maroni e responsabile del Bilancio, Massimo Garavaglia, indagato anche lui.

Mantovani è anche accusato di aver ottenuto prestazioni professionali gratuite da parte di un architetto e di averlo in cambio favorito nell’ottenimento di incarichi in appalti pubblici. E di aver premuto perché un altro arrestato, Angelo Bianchi, conservasse il suo incarico di responsabile unico per gli interventi di edilizia scolastica al provveditorato delle opere pubbliche di Lombardia e Liguria.
Ieri avrebbe dovuto partecipare alla giornata della legalità aprendo i lavori di una serie di incontri organizzati dalla Regione sulla trasparenza nella pubblica amministrazione. Ma l'impegno è stato annullato, perché il vicepresidente Mario Mantovani  è finito in manette. Nel motivare l'arresto, il gip parla di "spiccata capacità criminale" e di "disprezzo delle regole".
Inutile addentrarci nelle pieghe dell'inchiesta, nei faldoni di documenti e intercettazioni, quello che ci preme constatare con amarezza è che purtroppo la corruzione non è stata estirpata. A oltre vent'anni di distanza da "Mani pulite", le mani di certi politici continuano a essere sporche.
Si possono fare le riforme che si vogliono, anche importanti e innovative, ma se non si fa qualcosa di serio e radicale contro la corruzione il Paese non va avanti.
Qualcuno può dire che le mele marce ci sono dappertutto, che un livello di corruzione nella pubblica amministrazione è fisiologico, ma a nostro avviso queste sono solo giustificazioni. Una classe dirigente nuova deve sentire la responsabilità di arginare il fenomeno della corruzione altrimenti è destinata al fallimento.

Un altro aspetto legato a episodi del genere riguarda la certezza della pena e la della giustizia: non è possibile che oggi si arresta una persona e l'iter giudiziario si concluderà tra dieci anni se tutto va bene. Una giustizia lenta non è giustizia, poi chi ha sbagliato deve pagare e non farla liscia, solo così esiste uno Stato di diritto. E in conclusione sia capace la politica di inasprire le norme sulla corruzione. Chi trucca gli appalti sia allontanato per sempre dalla vita pubblica.

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