martedì 6 ottobre 2015

Non si può morire così

Editoriale Radio Onda Libera del 6 ottobre 2015

Uno scippo finito male, finito con il morto. È accaduto a Perugia, domenica pomeriggio. Un anziano di 72 anni mentre camminava in via della Pallotta, una zona centrale della città, è stato aggredito da un giovane che lo ha derubato con violenza facendolo cadere a terra. L'uomo è morto dopo quasi ventiquatt'ore di agonia in seguito alle gravissime lesioni riportate a causa dell'aggressione. Per il grave crimine è stato fermato un 37enne marocchino, attualmente in stato di fermo disposto dal pm, dopo che i carabinieri della compagnia di Perugia lo hanno individuato già in nottata.
Sconcerto, dolore, incredulità, rabbia. Questi i sentimenti che si sono susseguiti alla notizia del decesso dell'uomo, che ha avuto la sola colpa di trovarsi per strada di una domenica pomeriggio e imbattersi in un delinquente matricolato.
Le reazioni sono state di grande dolore e vicinanza alla famiglia, a cominciare da quella del sindaco di Perugia Romizi che ha usato parole dure di condanna, ma anche di invito a un profondo impegno affinché episodi come questo non si ripetano.
Sappiamo quanto l'amministrazione comunale si stia prodigando con senso di responsabilità per contrastare insieme alle forze dell'ordine ogni tipo di delinquenza ma evidentemente non basta, servono azioni più efficaci e continue di controllo del territorio. Soltanto non abbassando la guardia e continuando a presidiare ogni singola area della città sarà possibile recuperare la vivibilità e la sicurezza dei cittadini.
Ma vogliamo aggiungere che di fronte a fatti come questi non servono le solite ipocrisie e le solite promesse, servono al contrario leggi severe e certezza della pena. Insomma chi ha commesso un fatto del genere deve pagare e deve pagare fino all'ultimo giorno, senza sconti e senza permessi premio. La pena avrà anche una funzione di redenzione ma prima, se verrà accettata la colpevolezza, si sta in carcere, poi si pensa al reinserimento. Per rispetto di una comunità, per rispetto della vittima e dei loro famigliari. Per il rispetto di tutti.


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