mercoledì 14 ottobre 2015

Marino, la Chiesa e il ruolo dei cattolici

Editoriale Radio Onda Libera del 12 ottobre 2015

Oggi parliamo ancora di Marino, della situazione di Roma. Proprio alla vigilia delle dimissioni ufficiali, che dovrebbero avvenire nella giornata di oggi, il Vaticano è intervenuto con un attacco forte. L'ha fatto il cardinale vicario, Vallini, che ha scritto una lettera alla città perché Roma, testualmente " sia stimolata a rinascere, ad avere una scossa". Nella lettera Vallini ha esortato, in vista del giubileo, a ripartire dalle molte risorse religiose e civili presenti a Roma e ha auspicato la formazione di una nuova classe dirigente nella politica.
Parole chiare, dure, inequivocabili, rese note proprio il giorno in cui i supporter del sindaco di Roma sono scesi in piazza del Campidoglio a manifestargli solidarietà e invitandolo anche a ripensarci. Questa manifestazione non avrà certo fatto piacere al Pd e ieri sera per bocca del segretario, nonché premier Renzi, la questione romana è stata liquidata con una battuta del tipo: "Ormai si è rotto qualcosa fra Marino e la città". Punto. Facendo capire che la situazione era diventata insostenibile e irrecuperabile.
Intanto il Pd è diviso sulla scelta del futuro candidato a sindaco. Già impazza il toto candidato. Il timore delle urne è palpabile, si riparla ovviamente di primarie. I partiti di opposizione si stanno organizzando e sperano di raggiungere il "ribaltone". Si profila anche un rinvio delle elezioni, cioè a fine 2016, dopo il giubileo, ma questa ipotesi sta già scatenando polemiche
Ma al di là della questione squisitamente politica, vogliamo soffermarci sulle parole che sono arrivate da oltre Tevere, da San Pietro cioè. Le parole che invocano una scossa e soprattutto una nuova classe dirigente e politica. Bene, parole sacrosante è il caso di dire, ma ci piacerebbe che la Chiesa non stesse a guardare e a dare il "de profundis" quando le cose vanno male. Più volte il papa ha incitato i cattolici a un impegno in politica, definendo la politica una vocazione da perseguire per ottenere il bene comune. Ma da queste orecchie i cattolici italiani non ci sentono, anzi forse se ne fregano e si rifugiano solo nella pratica religiosa senza spendersi in politica, che poi è il campo dove si cambiamo le leggi e si migliora la convivenza civile. Da troppi anni l'ambiente cattolico è senza una casa, una cittadinanza. Eppure non è che vive fuori dal mondo, almeno al nostro parere.

Nessun commento:

Posta un commento