mercoledì 4 febbraio 2015

Una sfida in più per Mattarella

Editoriale Radio Onda Libera del 3 febbraio 2015

Tra un'ora il presidente della Repubblica farà il suo discorso di insediamento e giurerà davanti al Parlamento. Le indiscrezioni parlano di un discorso breve, tutto incentrato sulle riforme e sui problemi del Paese. Meno male, diciamo noi, che Mattarella non si dilunghi sui massimi sistemi o sul sesso degli angeli. Proviamo a indovinare di che cosa parlerà il nuovo Capo dello Stato.
Le riforme, che sicuramente sosterrà e spingerà. Poi si soffermerà sulle difficoltà che vivono grazie a questa lunga e dolorosa crisi le famiglie, i cittadini, i giovani. E forse tirerà le orecchie ai partiti che hanno accentuato il distacco della gente dalla politica.
Sicuramente non potrà non parlare dell'Europa e magari lanciare qualche messaggio a chi porta avanti la campagna anti euro, il tutto però nel rispetto e nella certezza di non poter fare a meno della comunità internazionale. Un accenno da buon siciliano potrebbe farlo alla sicurezza e al pericolo terrorismo accennando agli sbarchi e alle infiltrazioni che accompagnano gli immigrati.Ecco, queste le questioni che Mattarella potrebbe toccare nel suo discorso che tutti scommettono sarà breve e asciutto, senza fronzoli e senza troppa retorica. E questo lascia trapelare un po' lo stile di questo dodicesimo presidente della Repubblica italiana. Uno stile da notaio, non interventista, rispettoso degli altri poteri dello Stato e garante della Costituzione.
Ora ci permettiamo di parlare di una questione che il presidente non affronterà. Le spese del Quirinale. Oltre duecento milioni di euro l'anno. Una cifra enorme e indecente se rapportata al costo della Casa Bianca, il cui mantenimento è sui cento milioni. Lo stesso per il palazzo presidenziale francese. Quattro volte il costo di Buckingham Palace a Londra.
Ecco se Mattarella vuole dare un segnale, vuole farsi apprezzare da subito dagli italiani, tagli le spese del Colle.

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