giovedì 12 febbraio 2015

Corruzione e crisi, mali incurabili

Editoriale Radio Onda Libera dell'11 febbraio 2015

La crisi economica e la corruzione procedono a braccetto, di pari passo, in un circolo vizioso, nel quale l’una è causa ed effetto dell’altra. A dirlo è il presidente della Corte dei conti Raffaele Squitieri, che all’inaugurazione dell’anno giudiziario ha ricordato che l’illegalità ha “effetti devastanti sull’attività di impresa e quindi sulla crescita”.
Passando alle cifre, il primato negativo per le spese irregolari spetta alle Regioni. Circa due terzi di quelle finite sotto la lente della Corte di conti fanno infatti riferimento agli enti territoriali, e in particolare alle Regioni del Sud che da sole arrivano al 60,4% delle irregolarità rilevate. Il dato del meridione è condizionato da due fattori negativi e cioè la presenza di criminalità organizzata e un ritardo nella crescita economica.
Ma a finire sotto accusa anche le irregolarità dei fondi strutturali, e qui la Toscana la troviamo al terzo posto, come troviamo la mala gestione delle due municipalizzate di Roma, Atac e Ama, che secondo la magistratura contabile avrebbero causato un danno enorme all'erario.
Ma veniamo al connubio fra crisi e corruzione: secondo il presidente la ricerca di strategie di uscita dalle difficoltà economiche e la competizione esasperata per l’accesso a risorse limitate favoriscono la pratica di vie illecite ed attività illegali.
Ma il punto sottolineato è anche un altro e cioè che esiste una certa rassegnata assuefazione della collettività al malaffare, visto come un male senza rimedi. E contro questo atteggiamento bisogna combattere, bisogna mettere in campo azioni efficaci per estirpare la corruzione che, ricordiamolo, produce effetti pesanti e negativi nelle tasche e nell'etica degli italiani.

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