mercoledì 18 febbraio 2015

Legge elettorale, finalmente il "parto"

Editoriale Radio Onda Libera del 18 febbraio 2015

Dopo un anno e più di lavoro, dopo riunioni e commissioni, stop e riprese, l'Umbria ha una nuova legge elettorale. E' stata approvata ieri sera, all'ora di cena, poco prima delle venti, al termine di una maratona di due giorni.
Diciannove i favorevoli e 11 i contrari. A votare sì sono stati Pd, Psi e un pezzo di opposizione, tre consiglieri di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Nuovo centrodestra, che per cortesia istituzionale si sono schierati con la maggioranza in cambio dell'approvazione di un emendamento, già soprannominato premio di minoranza, che consiste nell'assicurare al candidato presidente miglior perdente un seggio di diritto. A votare contro il resto dell'opposizione e Prc e Idv, esponenti questi ultimi di centrosinistra.

Vediamo in sintesi le novità. Il listino è stato abolito, previsto il turno unico, introdotti il collegio unico regionale e la doppia preferenza di genere. In base a ciò la coalizione vincente ottiene fino a un massimo di 12 seggi (più il presidente) e i restanti 8 vanno alla minoranza; la lista che ottiene più voti, tra quelle che appoggiano il presidente eletto, può ottenere fino a un massimo di 10 seggi, mentre i restanti 2 vanno alle liste che ottengono il risultato migliore tra quelle che superano il 2,5 per cento.
Fin qui i contenuti della nuova legge elettorale. Ora qualche considerazione. Il testo approvato segna una vittoria del centrosinistra e una delusione del centrodestra che si è spaccato ulteriormente, arrivando addirittura a votare con la maggioranza. Sembra che a palazzo Cesaroni abbia fatto ingresso una specie del Patto del Nazareno in salsa umbra.

Certo, quando si riscrivono le regole, come in questo caso, ci si augura che a votarle sia una larga maggioranza e non solo quella che governa perché una legge elettorale riguarda tutti. Ma arrivare a votare insieme in una sorta di inciucio piratesco, questo non era prevedibile. E questo per ottenere cosa? Un seggio sicuro per chi si candida a presidente e ovviamente perde la sfida? Beh, un po' pochino per chi aspira a governare questa regione. Un patto a perdere, l'atteggiamento di un pezzo del centrodestra.
Comunque, siamo d'accordo sull'abolizione del listino e sull'introduzione del collegio unico, indifferenti al turno secco, contrari alla preferenza di genere perché siamo convinti che anche in politica le donne debbono dimostrare il loro valore e non godere di corsie preferenziali.

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