martedì 17 febbraio 2015

L'immobilismo fa ancora più male

Editoriale Radio Onda Libera del 17 febbraio 2015

Il terrorismo è alle porte, far finta di nulla sarebbe l'atteggiamento più sbagliato. Ma prima di commentare quello che sta accadendo, è il caso di riferire le ultime novità. Ovviamente la reazione dell'Egitto contro la Libia non si è fatta attendere. Ci sono stati diversi raid che hanno colpito obiettivi dell'Isis in risposta all'uccisione dei 21 egiziani copti, le immagini dell'agonia dei quali hanno fatto il giro del mondo. Impressionante il video di quegli uomini in tuniche arancioni che, accompagnati dai loro boia, vanno incontro alla morte.
I raid aerei egiziani hanno colpito diversi obiettivi dei terroristi islamici in diverse città dove è stato creato il califfato, pare uccidendo 64 combattenti. Di fronte a tutto ciò la politica italiana sta cominciando a discutere, il premier Renzi ha detto che non è tempo per un intervento militare, la proposta è aspettare il consiglio di sicurezza dell'Onu, la comunità internazionale ha tutti gli strumenti per intervenire. Ecco, va bene per ora questo atteggiamento ma la situazione non permette di temporeggiare o rimpallare le responsabilità e le decisioni.
Bisogna muoversi se si vuole allontanare qualsiasi, anche piccola minaccia alla pace dei nostri Paesi. E' urgente però che la diplomazia corra, che abbia tempi rapidi perché i terroristi non aspettano. Stare alla finestra e illudersi di non trattare l'argomento è da irresponsabili.
Certo è che la preoccupazione è tanta di fronte anche alle  recenti minacce all'Italia e questo vuol dire che non si può rimanere indifferenti al resto del mondo, ai conflitti che accadono nel nord dell'Europa, vedi la Russa e l'Ucraina, e al sud dell'Europa, oggi la Libia. Eppure negli ultimi anni i nostri politici si sono dedicati esclusivamente ai problemi di casa nostra, invece di alzare ogni tanto lo sguardo e vedere quello che succedeva fuori dalla Penisola, il terrorismo islamico tanto per fare un esempio. Ora invece il problema, questo problema, è entrato a casa nostra e ci impone di occuparcene. Senza isterie e senza proclami retorici. Partendo magari da quello che è successo quattro anni fa, la famosa primavera araba che alcuni salutarono come l'arrivo della democrazia contro il regime di Gheddafi. Bene, così non è stato, anzi da quella primavera forse è gemmato questo terrorismo, si sono formati i boia che nel nome di Allah sgozzano le teste di ostaggi innocenti.
Di fronte a tutto questo, ripetiamo, l'errore più gigantesco è quello di stare fermi. Sperando che il problema non ci riguardi. Non è più così.


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