lunedì 9 febbraio 2015

Elettori traditi, poltrone salve

Editoriale Radio Onda Libera del 9 febbraio 2015

Un fenomeno in voga tra i nostri politici, ieri come oggi, oggi più di ieri. Ed è quello del mercato dei parlamentari, della campagna acquisti per usare termini eleganti. In realtà si tratta di deputati e senatori che, eletti in un partito, in corso di legislatura cambiano casacca. In questa legislatura si è raggiunto un record storico, ben 173 passaggi da un partito all'altro, e non siamo neppure a metà.
L'ultimo caso riguarda otto esponenti di Scelta Civica, il partito di Monti, che orami conta poche migliaia di iscritti e un consenso sotto la metà dell'uno per cento. Questi signori, con un tempismo sospetto e alla viglia del congresso, hanno abbandonato la barca e sono approdati al Pd. Pare perché folgorati dal renzismo. Secondo noi perché attaccati alla poltrona.
In merito vogliamo sottolineare come questo passaggio è stato trattato nei giudizi: una volta per i vari Scilipoti del Parlamento si parlava di voltagabbana, traditori, trasformisti. Oggi no, chissà forse dipende dalla direzione, se vanno da sinistra a destra sono reietti, se vanno da destra a sinistra sono responsabili.
Per noi, è il nostro parere, chi cambia casacca ha solo un nome: traditore. E siamo d'accordo con chi propone una legge secondo cui se un parlamentare passa da un partito all'altro vuol dire che tradisce gli elettori e deve andare a casa. In California esiste e si chiama istituto del recall ma c'era anche nell'antica Grecia.

Ecco, introduciamolo in Italia perché è veramente vergognoso lo "shopping" dei senatori che sta avvenendo in queste ore. La politica dovrebbe essere una cosa seria, la cura degli interessi generali, del bene comune. Non queste miserie che sono indirizzate solo a tutelare gli interessi particolari di una casta che pensa solo ai propri privilegi, alle proprie tasche e alle proprie poltrone. 

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