mercoledì 15 febbraio 2012

Politica, affari e 9 arresti

Editoriale Radio Onda Libera del 15 febbraio 2012

Politica e affari, politica e manette. Ieri la procura di Perugia ha arrestato l'ex sindaco di Gubbio e attuale vicepresidente del consiglio regionale Orfeo Goracci, insieme ad altre otto persone.
Le accuse sono pesantissime, associazione per delinquere finalizzata ad altri reati, in poche parole un gruppo di potere che avrebbe gestito assunzioni, avanzamenti di carriera, aste di beni immobili. Per il solo Goracci, definito nelle carte della procura, lo "zar", anche l'accusa di violenza sessuale per aver fatto delle avances ad alcune dipendenti.
Tutti i reati, sempre secondo l'accusa, sarebbero stati commessi quando Goracci e i suoi collaboratori amministravano il comune nella città dei ceri. Nei guai è finita anche l'ex vicesindaco Ercoli e alcuni suoi ex assessori e dirigenti comunali, ma anche 4 attuali consiglieri comunali.
Questa vicenda giudiziaria non potrà non avere delle ripercussioni sui palazzi della politica, sia sul governo di Gubbio e sia in Regione. Goracci, da sempre uomo di spicco di Rifondazione, si era autosospeso nell'autunno scorso quando partì l'inchiesta, i vertici del partito ne invocavano le dimissioni. E ora sono tornati alla carica, chiedendo la sospensione da vicepresidente.
Di fronte a un clamoroso fatto del genere, ci preme dire due tre cose con chiarezza. Innanzi è nell'intesse di tutti che la giustizia faccia il suo corso, che accerti la verità. E se chi è stato arrestato ha veramente messo su un sistema di potere per compiere cose illegali è giusto che sia condannato e paghi per intero la sua pena. Anche perché chi amministra la cosa pubblica non può pensare agli interessi personali.
Quindi pieno rispetto nell'operato della magistratura, ci mancherebbe altro. Ma quello che non ci piace, anzi ci disgusta è chi applaude, chi ride delle disgrazie altrui. Chi mette alla gogna un sistema di potere di cui ne fa parte o ne ha fatto parte.
In politica ci sta tutto, anche i regolamenti dei conti, le ritorsioni, le vendette. Ma il limite del rispetto umano, quello non andrebbe mai oltrepassato, ricordando sempre che ogni persona è innocente fino a prova contraria.

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