mercoledì 15 febbraio 2012

Il Pdl e il congresso vero

Editoriale Radio Onda Libera del 13 febbraio 2012

Il Pdl della provincia di Perugia ha confermato il tandem Monni-Lignani alla guida del partito. Questo l'esito del congresso il cui scrutinio degli oltre duemiila votanti si è concluso nella notte. I vertici uscenti hanno vinto con il 75.5 percento delle preferenze.
Il risultato era scontato, rispettando in pieno il pronostico della vigilia. I ribelli del partito, capeggiati dal sindaco di Montefalco Tesei e dall'assessore di passignano Briziarelli, hanno guadagnato quasi il 25 per cento (il 24,5 per la precisione).
Al di là dell'esito, il congresso del partito di Berlusconi nel Perugino rappresenta una prova, forse la prima, di confronto vero, di democrazia interna, essendo questo un partito per nulla abituato alla dialettica, alla contrapposizione. Invece con coraggio i sostenitori della mozione 2, e di questo bisogna dargliene atto  sono andati fino in fondo, certificando la nascita di un'opposizione.
La vigilia del congresso è stata incandescente tra veleni e colpi di scena, a cominciare dallo strappo clamoroso del consigliere regionale Massimo Mantovani che si è dimesso da vice coordinatore del Pdl accusando i vertici di essere solo dei raccomandati e di portare avanti una gestione fallimentare del partito.
Ora, finito il congresso, l'intelligenza dei vincitori imporrebbe di far proprie le critiche della minoranza e lavorare tutti insieme per la crescita del partito in Umbria dove da 60 anni e più governa uno stesso partito. Il timore è che invece scattino le vendette e i regolamenti di conto, le ritorsioni e le accuse. E' questa la prova vera che attende il duo Monni-Lignani. Se riusciranno a essere diversi in questo vuol dire che potranno dare un nuovo corso al Pdl, e chissà un domani perfino essere capaci di elaborare una proposta per governare questa regione. Altrimenti assisteremo a un film già visto, vecchio di 20 anni dove il centrodestra si accontenta del ruolo di comparsa e non è capace neppure di aspirare a quello di attore.

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