lunedì 20 febbraio 2012

Cucinelli-Guarducci, quale turismo

Editoriale Radio Onda Libera del 20 febbraio 2012

Alla Bit (borsa italiana del turismo) esplode la polemica sull'idea di turismo. Ad azionarla due personaggi, due imprenditori del calibro di Cucinelli, re del cachemire, e Guarducci, patron di Eurococholate.
Tutto è cominciato dall'intervento di Cucinelli che in sintesi ha detto che la vocazione dell’Umbria è spiritualità e misticismo, è una vocazione al silenzio. E silenzio e riflessione,  devono cercare e trovare i turisti che vengono in Umbria.
La bellezza dev’essere il vero ‘brand’ dell’Umbria.  I numeri – ha detto ancora Cucinelli – vanno tenuti bassi. Siamo una regione semplice, e tale dobbiamo rimanere. Non possiamo puntare sui numeri, ma solo sulla qualità.
Guarducci li per li non risponde, prende carta e penna e scrive a Cucinelli, trascinando la polemica a casa nostra.
Il fondatore di Eurococholate sostiene di aver assistito ad uno dei più splendidi autogol sulla promozione del turismo della nostra Regione e ricorda che l'Umbria è in Italia una di quelle con le più basse percentuali di occupazione media nelle strutture ricettive.
Poi attacca il re del cachemire dicendogli che è un po' noioso il suo ritornello sulla teoria del silenzio, che prevede la necessità di abolire i troppi eventi ed in particolare quelli di “massa” perché danno fastidio a chi osserva i nostri monumenti».
Ovviamente Guarducci si è sentito punto nel vivo, ritenendolo un intervento a gamba tesa. Ora al di là delle due posizioni, che per un giudizio andrebbero approfondite, l'ideale è aprire un dibattito sul turismo, su quali sono le idee e i progetti per promuovere la nostra terra, le nostre bellezze. Qui pare che tutto proceda per forza di inerzia. Eppure visto che il paesaggio con i suoi monumenti è una risorsa importante, forse la più importante, andrebbe salvaguardato, sostenuto e anche promosso. E senza eventi, senza manifestazioni, resterebbe soltanto un dono della natura e di dio.

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