venerdì 24 febbraio 2012

Il Pdl sceglie l'Aventino

Editoriale Radio Onda Libera del 23 febbraio 2012

Politica umbra, di quello che è successo ieri in consiglio regionale. Otto ore di seduta, per eleggere l'ufficio di presidenza senza la partecipazione della minoranza che si ritira sull'Aventino. Così alla fine del dibattito concentrato sulla questione morale dopo gli arresti di Goracci e dell'ex giunta di Gubbio, il centrosinistra si ritrova da solo e spaccato per via del de filamento dell'Italia dei valori ad eleggersi i suoi rappresentanti nell'ufficio di presidenza.
Mai successo da quando esiste l'istituzione regione, da oltre 40 anni, che negli organismi di rappresentanza e di garanzia non siano presenti esponenti di minoranza.
Ma ricostruiamo quello che è successo. Brutti dell'Idv sfida il Pdl a non votare il rinnovo dell'ufficio di presidenza. Il Pdl accetta e annuncia che abbandonerà tutti gli incarichi. Una mossa che mette a rischio il funzionamento dei lavori del consiglio, proprio alla vigilia dell'approvazione di atti come il bilancio.
A questo punto il Pd e il resto della maggioranza decidono di andare avanti da soli, senza il Pdl e soprattutto con una spaccatura con gli alleati dipietristi. E quindi si arriva a un monocolore. Che sia ben inteso non è una porta chiusa a chiave. Anzi. Ma la domanda oggi è come uscirne da questa situazione che ha dell'incredibile perché è in un certo senso intaccata la dignità dell'istituzione?  Quale partito e chi farà il primo passo?
Di certo quello che è accaduto non è stato bello. Non è stata una pagina esaltante della politica di casa nostra. Tutt'altro. Non solo perché ha portato in superficie tutte le divisioni di una maggioranza che stenta a governare, ma anche e soprattutto perché una battaglia politica di questo genere è avvenuta su posizioni che non portano da nessuna parte. Mostrando invece di fondo a nostro avviso una mancanza di rispetto per l'istituzione. E questo lo ripetiamo è stato un brutto spettacolo.

Nessun commento:

Posta un commento