lunedì 27 febbraio 2012

La politica strappa e poi s'incarta

Il punto del direttore del 26 febbraio 2012
Tra loden, larghe intese, questione morale e compagnia bella una certezza si può fotografare nella vita della Regione. E cioè quella di vedere per la prima volta in 42 anni un monocolore alla guida dell’assemblea legislativa.  Nessun organismo condiviso e partecipato dall’opposizione dopo lo strappo che si è consumato mercoledì al termine di una seduta di otto ore e che il buon senso forse avrebbe consigliato di rinviare per una pausa di riflessione.
Invece si è innescato un meccanismo di presunti accordi e ricatti, di  uscite dall’aula simil Aventino, di non partecipazione al voto e di forzature per non essere prigionieri degli avversari. Insomma un guazzabuglio che l’uomo della strada fatica a decifrare e forse anche a farselo interessare visto lo scarso appeal dell’argomento.  Con il risultato che la situazione si è incartata a tal punto che per uscirne, come e quando?, qualche parte rischia di perdere la faccia a meno che il passo indietro non sarà impupazzato così bene da far dire che qualcosa è cambiato, riavvolgendo il nastro e rimettendo le carte a posto.
Un riassunto per comprendere i fatti è necessario.  Il consiglio di mercoledì si è incentrato sulla questione morale, sulla vicenda Goracci e sul rinnovo dell’ufficio di presidenza.  E qui esplode la bagarre.  Il Pdl reputa deludente il dibattito e decide qualora si proceda al voto per i vicepresidenti e i segretari di uscire dall’aula, stessa cosa fanno Udc, Lega e Fare Italia. L’opposizione compatta alza il tiro. La maggioranza a questo punto infastidita dall’aut aut va avanti e mostra i muscoli, aprendo e chiudendo le votazioni. Ma non è compatta perché l’Idv resta nell’emiciclo e non partecipa al voto. Il doppio strappo si è consumato. Uno con l’opposizione, il più grave per il prestigio e la reputazione dell’ente. Un altro dentro il centrosinistra con i dipietristi sempre più distanti e in disaccordo con gli alleati.
Il problema trascina la politica, il senso e il decoro delle istituzioni, le incoerenze.  A proposito di queste ultime per il ripristino della funzionalità del consiglio sono all’opera da un lato i tecnici per individuare cavilli e interpretazioni dal momento che tutti gli esponenti dell’opposizione si sono dimessi dagli incarichi dentro le commissioni e dall’altro sono al lavoro i pompieri per riaprire un dialogo e far tornare i membri dell’opposizione nei ruoli di apicalità.  E sempre in riferimento all’incoerenza, va iscritto di diritto in tale categoria il consigliere di Rifondazione comunista Damiano Stufara che 24 ore prima della seduta ancora giurava (e a questo punto spergiurava) davanti a telecamere e taccuini che mai e poi mai avrebbe preso il posto di Goracci nell’Ufficio di presidenza. Risultato? E’ stato eletto vicepresidente. La lettura di questa scelta è stata data con argomentazioni un po’ sportive tipo la mattina si è giocata una partita, nel pomeriggio un’altra.  Certo, considerare una strategia politica alla stregua di un incontro di calcio o di cricket non è molto edificante. Come non è un bello spettacolo quello che si continua a vedere in giro, e cioè l’incarognimento con chi è caduto in disgrazia (e che, beninteso, se ha sbagliato è giusto che paghi), chi fino a ieri portava voti ed era un vanto, un fiore all’occhiello per il partito. Poi, si sa, le cose cambiano, anche i rapporti politici cambiano, ci sono le scissioni e le fusioni, le seconde riescono un po’ meno bene in genere, ma il rispetto umano, quello non dovrebbe mai venir meno.  A prescindere dalle posizioni, dalle appartenenze.  Tornando all’impasse in consiglio regionale, tocca vedere come se ne uscirà. Il centrosinistra tenderà la mano all’opposizione per farla rientrare, promettendo riforme da fare insieme? La minoranza farà il passo indietro o avanti, dipende dai punti di vista, e in cambio di cosa? E soprattutto il centrosinistra farà una verifica per capire se quella uscita dalle urne è la stessa maggioranza oppure qualche pezzo sta giocando per conto suo?

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