venerdì 17 febbraio 2012

La corruzione dilaga

Editoriale Radio Onda Libera del 17 febbraio 2012

La corruzione, un fenomeno che dilaga, dai numeri impressionanti,  le dimensioni sono di gran lunga superiori a quelle che vengono alla luce.
E' la denuncia forte, fortissima che arriva dalla Corte dei Conti, in occasione dall'inaugurazione dell'anno giudiziario della magistratura contabile.
Qualche cifra, qualche numero. La corruzione in Italia vale circa 60 miliardi di euro l'anno ma nel 2011 sono state inflitte condanne solo per 75 milioni di euro. Due dati per rendersi che si sta denunciando un sistema di malaffare diffuso, gigantesco, che per contrastarlo necessita di un'azione imponente, di un'azione seria.
La "mappatura" dei fenomeni di corruzione testimonia una gestione delle risorse pubbliche inadeguata, perché inefficace, inefficiente, diseconomica".
E parliamo di tutti quei comportamenti che arrecano "un danno alle finanze pubbliche": dalla corruzione dell'attività sanitaria allo smaltimento dei rifiuti, dal "gravemente colposo" utilizzo di strumenti derivati alle società a partecipazione pubblica e alla stipula di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, agli errori nella gestione del servizio di riscossione dei tributi.
Il nuovo allarme della Corte dei Conti non è una sorpresa. Ogni anno viene dato a riprova del fatto che il fenomeno non è stato debellato ma nessuno di noi ha mai pensato che fosse stato debellato. Proprio oggi ricorrono i 20 anni dell'inizio di mani pulite, una stagione partita per fare pulizia nel rapporto tra politica e affari ma che ha innescato anche storture nelle modalità, nell'abuso della carcerazione preventiva. Il fine era comunque giusto ma purtroppo, visto i numeri, non raggiunto. Oggi ci ritroviamo a constatare che la corruzione è viva e vegeta, che si espande senza limiti, è radicata nei gangli vitali della societa. E soltanto un'azione seria ed efficace di prevenzione prima e contrasto dopo, accompagnata da controlli continui, può minare un sistema di di illegalità cosi diffusa e dannosa. Ma il problema è sempre quello. Passare dalle parole ai fatti.

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