sabato 1 ottobre 2011

Maggioranza unita sulla sfiducia

Editoriale Radio Onda Libera del 29 settembre 2011

Ancora il teatrino della politica. E precisamente il voto della Camera dei deputati che ieri sera ha respinto la mozione di sfiducia presentata dal Pd nei confronti del ministro delle Politiche agricole Saverio Romano 
indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
 I no alla sfiducia sono stati 315, i sì 294. Quindi 21 voti di scarto che certificano che la maggioranza c'è ed è anche consistente. Almeno secondo i numeri. E su questo non ci sono dubbi nè interpretazioni.

Comprensibile quindi la soddisfazione sui banchi del governo, a cominciare dal premier Berlusconi che parla di una compattezza capace e in grado di fare le riforme. Eh sì perché il voto fotografa una coalizione coesa, compresa la Lega nord che non ha fatto scherzi.  Come a luglio quando spedì in carcere l'onorevole Alfonso Papa del Pdl. Ora la strategia del partito di Bossi è cambiato e ce ne eravamo accorti già la scorsa settimana quando sempre il partito di Bossi ha salvato il parlamentare Milanese, ex braccio destro del ministro Tremonti, dalla galera e ieri il ministro Romano dalla sfiducia.
Senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria, questo spetta esclusivamente alla magistratura, la lettura politica parla di una maggioranza che si ritrova unita su certi temi, come la difesa dei presunti attacchi sul versante giudiziario. Qualche problema è sorto dopo la votazione all'interno dell'opposizione con il Pd molto arrabbiato con i radicali.
Ma al di là del fatto singolo, resta la considerazione che questo governo una volta al mese deve affrontare un caso giudiziario che riguarda un parlamentare o un ministro. Assodato il garantismo per ogni cittadino e quindi anche per il politico, va anche detto che sul piano dell'opportunità chi è sfiorato da un sospetto se si facesse da parte sarebbe apprezzato.
E poi onestamente continuare a perdere tempo su questioni singole anziché affrontare la situazione generale non ci sembra una scelta responsabile. 

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