mercoledì 19 ottobre 2011

Aumenta la povertà tra i giovani

Editoriale Radio Onda Libera del 19 ottobre 2011

Oltre 8 milioni sono i poveri in Italia, 8,3 per la precisione, 7 per cento in più del 2010, il 20 per cento è sotto i 35 anni. In soli cinque anni il numero di giovani è aumentato del 59,6%. Il 76,1% di essi non studia e non lavora, percentuale che nel 2005 era del 70%.
Sono alcuni dati del Rapporto 2011 su povertà ed esclusione sociale in Italia, che è stato presentato ieri a Roma da Caritas Italiana e Fondazione Zancan, in occasione della Giornata mondiale contro la povertà.
Dunque, secondo il Rapporto intitolato Poveri di diritti,  l'Italia è ben lontana dal trovare una soluzione efficace alla piaga della povertà: se nel 2009 erano 7,8 milioni i poveri (13,1%), nel 2010 hanno raggiunto quota 8,3 milioni (13,8%). In totale in Italia sono 2,73 milioni le famiglie povere.
Una fotografia spaventosa, Eppure, secondo Caritas e Fondazione Zancan, le risorse per far fronte al fenomeno ci sono, ma sono male investite: una parte del Rapporto è dedicata all'analisi della spesa sociale e per la povertà da parte dei comuni italiani.
Il Rapporto 2011 dedica un'attenzione particolare al tema dei diritti negati. Perchè parlando di povertà non si deve ragionare solo in termini di deprivazione economica, ma si deve pensare alle altre conseguenze concrete: essere poveri significa negazione del diritto al lavoro, alla famiglia, all'abitazione, ma anche alla giustizia, all'educazione, alla salute. E un diritto negato è anche quello a un futuro per i giovani. Giovani che - come testimoniano i dati raccolti da Caritas - sono sempre più poveri e senza lavoro o prospettive.
I nostri governanti dovrebbero una volta per tutte capire che o si attuano azioni concrete finalizzate a dare un futuro alle giovani generazioni o i rischi di una rivolta sociale sono vicini, vicinissimi. A Roma i violenti hanno distrutto una manifestazione pacifica, ma in piazza sono scesi centinaia di migliaia di giovani, precari e disoccupati, che chiedono di cambiare le cose. Non ascoltarli e non fare nulla potrebbe essere un boomerang.  

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