giovedì 6 ottobre 2011

Mez, il giorno del giudizio

Editoriale Radio Onda Libera del 3 ottobre 2011

Il processo per il delitto di Meredith Kercher. Oggi è il giorno del giudizio, della sentenza di appello per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, i due ex fidanzati condannati in primo grado a 26 e 25 anni di carcere.
Oltre 400 sono i giornalisti accreditati per ascoltare, forse in serata, il verdetto. Una grande attenzione mediatica da parte delle testate di tutto il mondo, con particolare risalto dalla stampa americana che si è schierata senza pudore dalla parte di Amanda, rivendicandone l'innocenza. Scarso invece l'interesse della città di Perugia e dei perugini, stanchi del circo mediatico nato intorno alla vicenda, per il processo. Poco il pubblico in aula, in primo e in secondo grado, mentre qualche curiosità in più è stata attirata dalle postazioni delle emittenti televisive.
I due imputati hanno fatto sapere attraverso i loro avvocati di essere speranzosi, di credere fortemente in una sentenza positiva perché sostengono di non essere loro gli assassini di Meredith.
Non sappiamo come andrà a finire, se la corte assolverà o confermerà le pene o infliggerà come richiesto dall'accusa l'ergastolo. Sappiamo che si tratta di un processo indiziario, cioè senza prove certe ed evidenti, ma sappiamo che purtroppo una ragazza di 22 anni non c'è più, è stata uccisa a coltellate la notte tra il primo e il 2 novembre di quattro anni fa, in un casolare a ridosso del centro storico di perugia. E in quest'inchiesta Mez è stata spesso dimenticata, i riflettori sono stati tutti per la bella americana di Seattle e di riflesso per il giovane pugliese.
Oggi in aula ci saranno anche i familiari di Meredith che hanno sempre avuto un atteggiamento di grande compostezza e dignità nonostante l'immenso dolore. Loro s'attendono giustizia. Nient'altro. E tutti noi ci dovremo aspettare solo quella. Senza tifoserie perché non si tratta di una partita, ma un processo per omicidio. E spesso nel nostro sistema gli imputati diventano protagonisti, le vittime finiscono nel dimenticatoio. 

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