sabato 29 ottobre 2011

In pensione a 67 anni

Editoriale di Radio Onda Libera del 26 ottobre 2011

Parlaimo di previdenza perchè è stata trovata un'intesa e la notizia è che nel 2026 le donne andranno in pensione a 67 anni. Prima di spiegare quest'ultima novità è necessario fare un passo indietro.
Di fronte alla situazione grave del nostro paese, con un debito pubblico spaventoso e un governo che non adotta azioni efficaci, l'unione europea ha chiesto a Berlusconi di mettere in campo riforme tempestive e serie. Entro oggi. E il governo ha preparato ieri sera, dopo una giornata concitata perché l'accordo non si trovava, una lettera di 15 pagine che Berlusconi porterà a Bruxelles oggi.

In questa lettera il punto centrale è l'intesa sul fronte delle pensioni e precisamente l'equiparazione dell'eta pensionabile delle donne nel privato a quelle del pubblico: si lascerà il lavoro a 67 anni, con un aumento graduale che sarà completato nel 2026.
Per il resto, nella missiva rientrano misure sulle liberalizzazioni, sulle privatizzazioni, sulle semplificazioni normative a vantaggio delle imprese e sul piano delle infrastrutture.
Ora s'attende il via libera dall'unione europea sugli impegni assunti dal governo italiano. Se ci sarà saranno stanziati gli oltre 80 miliardi di euro chiesti in prestito. Altrimenti la crisi di governo sarà inevitabile. 
Insomma la situazione non è affatto semplice, le opposizioni attaccano il governo a prescindere, senza neppure aver letto la lettera ma attaccando comunque il postino Berlusconi.
Questo teatrino della politica sta stufando gli italiani, va avanti da molto, troppo tempo, e chi ci governa anziché pensare a tagliare la spesa pubblica, i costi, le poltrone e i privilegi della politica, cosa fa? si inventa di innalzare l'età pensionabile. Così da una parte i cittadini sono tartassati dalle tasse e dall'altra devono lavorare anni in più prima di andare in pensione. Se non ci fosse da piangere penseremmo di essere al cabaret.
  

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