lunedì 5 settembre 2011

Quella manovra mobile

Editoriale Radio Onda Libera del 1 settembre 2011

Il tema del giorno è ancora la manovra. Non perchè ci piace come argomento ma perchè ne siamo costretti a parlare. Ancora una volta i nostri politici smentiscono quello che hanno dichiarato, nero su bianco, poche ore prima. Questa manovra sta diventando un'infinita barzelletta. La novità è che sulle pensioni è saltato tutto. Due giorni fa ad Arcore il Pdl e la Lega dopo un vertice di sette ore decidono di innalzare l'eta pensionabile facendo calcolare solo gli anni di lavoro effettivo e cancellando il riscatto di laurea e militare. Ieri dopo la protesta e il caos generato da una decisione iniqua e assurda, la retromarcia. Italiani, abbiamo scherzato, le pensioni non si toccano.

Forse toccheremo l'iva. Eppure le pensioni erano finite nel mirino al posto del contributo di solidarietà. E ancora, prima aboliamo province e comuni più piccoli. Poi, no, ci abbiamo ripensato, se ne parlerà un'altra volta. E via di questo passo.
L'immagine di questo governo è veramente penosa, ridicola. Se uno straniero fosse stato in Italia in questi giorni e avesse seguito la nostra politica sisarebbe messo le mani nei capelli, pensando di essere in un paese di marziani o di giocherelloni. Invece no, è tutto vero. Purtroppo.
Quello che sorprende è il dietrofront continuo, il cambiare le carte in tavola dalla sera alla mattina. Possibile che non ci si rende conto che così facendo a rimetterci è la credibilità, l'autorevolezza?
Tornando alla manovra, cancellata la norma sulle pensioni, si riparla di iva, di contributo sui redditi alti, di condono. L'impressione è che questa maggioranza non sa che pesci prendere, sa solo che deve recuperare per far quadrare i conti qualche decina di miliardi di euro. Per il resto sembra che ogni strada che imbocchi sia sbagliata, e si torni indietro, come il gioco dell oca, accumulando brutte figure.
Intanto l'iter legislativo è cominciato, il provvedimento è al Senato subissato da oltre 1.300 emendamenti. E si parla di fiducia per blindare e far passare presto la manovra. Quale manovra è tutto da scoprire. 
Al di la del percorso, di come si sta arrivando al varo di questo provvedimento, nel merito a nostro avviso c'è una strada, e una sola, da seguire, per il pareggio dei conti dello stato. Niente tasse sul ceto medio già massacrato, lotta all'evasione fiscale, e tagli, tagli alla spesa pubblica. Questo sarebbe un criterio giusto per una manovra giusta. 
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