giovedì 22 settembre 2011

Furti e la doppia faccia

Editoriale Radio Onda Libera del 20 settembre 2011

Il fenomeno dei furti è allarmante. E’ in continua espansione e di grande impatto sociale ed economico per la collettività.
Due i casi che vogliamo sottoporre all’attenzione dei radioascoltatori.
Il primo riguarda i giovani della Confagricoltura che lanciano un vero e proprio allarme sostenendo che l’escalation sta diventando una piaga generale, perché ormai – spiega il presidente Giovanni Angelini Paroli – si ruba di tutto: dal bestiame ai trattori, dal gasolio alle centraline d’irrigazione, fino ai pannelli solari e a quanto serve alla normale conduzione di un’azienda agricola.
Si ruba non solo a fini estorsivi, ma anche, come nel caso delle macchine agricole, dei tubi di rame, delle serre, delle grondaie, o dei pannelli solari, per rivendere la merce nell’Est europeo o nei paesi Nord africani.
 
Una volta il fenomeno era circoscritto alle regioni meridionali, oggi si sta allagando in modo preoccupante anche alle imprese agricole del Centro Italia. 
I giovani agricoltori ovviamente apprezzano il lavoro delle forze dell’ordine e propongono di istituire veri e propri ‘poliziotti di campagna’, come quelli di quartiere in città, una figura simile ai ranger americani. Per un maggior controllo del territorio e la creazione di una sorta di regia a livello provinciale per monitorare le campagne dove più di frequente avvengono i furti”.
L’altro caso, ancora più emblematico, arriva dalla capitale dove un pensionato per sopravvivere ruba le biciclette. E’ stato scoperto e si è giustificato così:”Ho sbagliato, lo so. Vivo con 280 euro al mese e non mangio”. Qui non si tratta di non sapere come arrivare alla fine del mese, di come sbarcare il lunario. Qui si tratta di mangiare i primi quindici giorni e poi di rimanere a pancia vuota”.
Parole dure, durissime che fanno riflettere sulla condizione in cui vivono gli anziani e coloro che fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena.
Rubare per fame non è una giustificazione dal punto di vista del reato, ma una società sana e solidale non può far finta di non vedere. Non può ignorare che la fascia di povertà si sta allargando, includendo ceti che fino a ieri avevano una condizione sociale nella media.
Insomma i due casi sono le due facce della stessa medaglia. E sia nel primo che nel secondo caso chi ha il dovere di intervenire lo faccia senza perdere tempo. Perché si tratta di situazioni intollerabili per uno Stato civile.

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