martedì 6 settembre 2011

Uno sciopero di parte

Editoriale Radio Onda Libera del 6 settembre 2011

La Cgil, il sindacato più rappresentativo d’Italia, ha indetto per oggi una giornata di sciopero. Contro la manovra economica ritenuta profondamente iniqua e aggravata in queste ore da norme, come l'articolo 8 sui 'licenziamenti facili', ''che hanno come scopo l'abolizione del contratto nazionale, dello Statuto dei lavoratori e dei diritti di questi ultimi”.
Lo sciopero è di 8 ore per ogni turno di lavoro e per tutte le categorie di lavoratori. Manifestazioni sono state organizzate in tutt’Italia e su tutto il territorio sono previsti cortei e presidi.


Il sindacato si prepara al suo quinto sciopero generale nel corso di questa legislatura, con oltre 100 manifestazioni in altrettante piazze d'Italia.
In Umbria saranno due le manifestazioni provinciali che accompagneranno lo sciopero generale. Una a Perugia, in piazza della Repubblica, dalle ore 10, che sara' conclusa dal segretario generale della Fisac Cgil nazionale, Agostino Megale e l'altra a Terni, sempre alle ore 10, in via della Stazione, sotto la prefettura, con le conclusioni di Marco Di Luccio, del dipartimento nazionale organizzazione Cgil.
'La mobilitazione di oggi assume per la nostra regione una valenza ancora più forte'', ha affermato Mario Bravi, segretario generale della Cgil regionale. ''Sappiamo che con lo sciopero chiediamo un sacrificio importante a lavoratrici e lavoratori, anche dal punto di vista economico. Tuttavia - ha continuato Bravi - siamo convinti che se la manovra dovesse passare, il sacrificio in futuro sarebbe molto più pesante. Questa manovra infatti pesa tutta su lavoratori dipendenti e pensionati, mentre non tocca come al solito i grandi patrimoni, gli evasori fiscali e nemmeno gli sprechi della politica, abbattendosi invece sugli enti locali e quindi sui cittadini''.
Fin qui le motivazioni dello sciopero per bocca dei diretti protagonisti, ma onestamente non condividiamo le ragioni di una protesta contro una manovra che ancora non è definita nella sua interezza. Inoltre uno sciopero in un momento così grave come questo attuale non è a nostra avviso la risposta giusta e matura. Infine con questa decisione la Cgil ha per l’ennesima volta agito senza tener conto della contrarietà delle altre sigle sindacali, Cisl e Uil, e in un periodo come questo, come ha anche sottolineato il Capo dello Stato, di tutto c’è bisogno tranne delle polemiche e delle divisioni del sindacato. Ovviamente lo sciopero è anche di natura politica, visto che è stato appoggiato dall’intera opposizione, contro il governo. Nel gioco delle parti ci sta tutto, ma per favore pensiamo ogni tanto al bene del paese.

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