lunedì 5 settembre 2011

Libri meno scontati

Editoriale Radio Onda Libera del 2 settembre 2011

Oggi parliamo di libri, libri che non potranno essere più venduti con uno sconto superiore al 15 per cento. E' l'applicazione della legge Levi che in vigore da ieri, dopo due anni di gestazione, ha già spaccato in due il mondo della cultura. I contrari lo hanno ribattezzato «provvedimento anti-Amazon», il sistema di acquisto libri on line più diffuso al mondo, e sono convinti che finirà per uccidere la lettura. Secondo i sostenitori, invece, garantirà la ricchezza e il pluralismo dell’offerta culturale. Noi, lo diciamo subito e con chiarezza, ci schieriamo con i primi.

Percheè siamo convinti che in un paese che ha uno dei più bassi indici di lettura la politica dei prezzi bloccati non favorirà la diffusione dei libri. Anzi. Con i tempi che corrono la gente che è sensibile al risparmio è portata a tagliare il superfluo e se i libri rientrano in questa categoria la cultura va a farsi benedire.
La nuova legge, approvata bipartisan, come detto stabilisce un tetto massimo del 15 per cento allo sconto che tutti i venditori (dai piccoli librai, alla grande distribuzione, agli store online) possono applicare sul prezzo di copertina. Limiti di sconto vengono imposti anche agli editori: mai oltre il 25 per cento e solo nell’ambito di promozioni che non devono superare la durata di un mese né possono tenersi a dicembre.
La legge raccoglie i consensi soprattutto delle librerie indipendenti e dei piccoli editori. I protagonisti del settore, cioè, che più hanno sofferto la concorrenza dell’e-commerce e di ineguagliabili campagne di sconti come quelle di Amazon o dei grandi gruppi editoriali.
Il tetto agli sconti non piace per nulla ai lettori, a chi i libri li acquista e che come dicevamo in tempi di tagli e manovre, potrà risparmiare di meno. Nelle scorse settimane si è accesa la protesta sui blog e ha avuto un sorprendente successo (oltre 2.500 firme in tre giorni) la petizione online promossa dall’Istituto Bruno Leoni perché il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non firmasse la legge. Chi sostiene il provvedimento, in realtà, ritiene che l'impossibilità di fare grossi sconti avrà come conseguenza, sul medio e lungo termine, l'abbassamento del prezzo di copertina e che, quindi, i lettori non spenderanno di più. Vantaggi potrebbero arrivare per il settore dei libri digitali, gli e book, che si leggono sul computer o sul tablet, sebbene siano ancora una parte esigua di mercato, perchè esclusi dall'applicazione delle legge e quindi possono essere venduti con sconti massicci, saldi e promozioni da record.  
Di sicuro l'effetto immediato grazie a questa legge sarà che i lettori non compreranno o compreranno meno libri.  

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